Nel precedente articolo sull'embossing a caldo si era già elencato tutto ciò che serve per mettere in pratica questa versatile tecnica: tamponi d'inchiostro, polverine ed embosser sono ciò che ci serve sicuramente ma, girando su Internet o visionando i video che settimanalmente vi propongo, vi sarà probabilmente capitato d'imbattervi in questo sacchettino di garza telata con le cuciture a vista:
Lo troverete citato ovunque con nomi fantasiosi come embossing magic o anche embossing buddy ma lo potremmo chiamare più correttamente cuscinetto antistatico: il suo compito è infatti quello d'impedire che la polverina per embossing si appiccichi al foglio di carta per effetto elettrostatico creando una macchia permanente una volta che viene gonfiata con il calore dell'embosser.
In pratica il cuscinetto antistatico si strofina delicatamente sulla carta, si esegue la stampa del timbro e si ricopre come di consueto con la polvere da embossing. Una volta rimossone l'eccesso ci accorgeremo che la polvere si è fissata solo sulla stampata e nn ha lasciato residui indesiderati in altre zone!
Anche se le aziende produttrici non rivelano mai i loro segreti di fabbricazione, i più informati su Internet assicurano che all'interno del cuscinetto è contenuto semplicemente amido di mais e c'è anche chi si è industriato a fabbricarsi in proprio un embossing buddy utilizzando un vecchio collant e del talco per bambini: guardate questo post(il testo è in tedesco ma le immagini sono esplicative!)
Benchè solitamente io sia una fautrice del fai-da-te estremo ;-) devo dire che questa soluzione non mi soddisfa: il talco è ancor più difficile da eliminare degli eventuali residui di polverina! Inoltre lascia la carta scivolosa e ricoperta da una patina opaca, maggiormente evidente sulle carte dai colori scuri...insomma l'esperimento non è riuscito e per ora continuo ad utilizzare il cuscinetto originale in attesa di altre soluzioni.
Un altro accessorio per l'embossing a caldo che personalmente trovo molto utile è il pennarello per embossing:
Si tratta di un pennarello caricato con lo stesso inchiostro dei tamponi per embossing rispetto ai quali ha una funzione diversa: il tampone infatti si picchietta sul timbro per poi produrre la stampata mentre il pennarello viene usato direttamente sulla carta per realizzare scritte o per evidenziare piccoli particolari che verranno poi coperti, come al solito, di polverina da embossing.
Il pennarello per embossing è generalmente dotato di due punte e gli abbinamenti più classici sono : punta piatta larga+punta a proiettile oppure punta piatta stretta+punta a pennello.
Nel caso non sentiate l'esigenza di acquistare l'apposito pennarello per embossing potrete all'occorrenza emularne l'uso con uno sfumino in fibra sintetica come questo Fantastix di Tsukineko:
Esso può essere utilizzato per ottenere colorazioni sfumate impiegando l'inchiostro dei tamponi per timbri e si carica strofinandolo sul tampone prescelto: se il tampone è quello per embossing otterremo un surrogato del pennarello per embossing, tenendo comunque presente che il risultato sarà meno dettagliato e preciso.
Ecco fattto: credo proprio di avervi raccontanto tutto quello che in teoria è importante sapere, in quanto a materiali ed attrezzi, per realizzare con soddisfazione le varie tecniche di embossing...la prossima volta vi segnalerò solo esempi pratici! ;-)