05/04/10

Quei pastrocchi chiamati arte...

Il piacere di raccontarsi, di parlare di sè stessi e delle proprie esperienze, è insito nella natura umana. Le signorine del secolo scorso affidavano i loro pensieri ad un diario segreto e lo arricchivano con ricordi materici come fiori secchi, ciocche di capelli, pizzi e nastri.

I viaggiatori dell'Ottocento, non potendo contare sul supporto fotografico, riempivano tacquini di viaggio di informazioni e schizzi dei luoghi visitati...e, ai tempi nostri, che cos'è in fondo un blog se non un diario in digitale per l'espressione e la condivisione del proprio vissuto quotidiano?
Eppure, ancor oggi, la voglia di fermare sulla carta pensieri ed emozioni non è passata, tutt'altro!

Provate a digitare in un motore di ricerca le parole chiave art journal e vi si aprirà la strada verso un incredibile mondo tutto da scoprire!


I coloratissimi art yournal di Teesha Moore:




Ma che cos'è un art journal? Letteralmente si potrebbe tradurre come "diario artistico" ma non bisogna lasciarsi fuorviare dalle apparenze, in realtà questi lavori ben poco hanno a che fare con l'arte, intesa nella sua concezione classica...


Piacciono a tutti: ai ragazzini come agli adulti, agli studenti come ai professionisti, alle donne come agli uomini.
E altrettanto vari sono i materiali e le tecniche impiegati per realizzarli: dagli acquerelli agli inchiostri, dal collage al cucito, dagli scarabocchi a mano libera allo stamping...anzi, si può affermare che gli art journal per eccellenza sono proprio quelli che mettono insieme, nella stessa pagina, tutti questi mezzi espressivi, ovvero la cosiddetta tecnica mixed media.






Girovagando su Youtube, ne troviamo molti di questi video-tutorials e possiamo assistere alla realizzazione filmata, al work in progress, di queste opere, vediamo così il sovrapporsi di strati su strati (chiamati layers) di costituenti diversi: una passata di gesso acrilico, poi il primo colore di fondo, poi una mascheratura con nastro adesivo, poi un altro colore, poi l'asportazione del nastro adesivo, poi un terzo colore, poi gli schiribizzi a penna o a pastello, subito bagnati con acqua perchè si sfumino, poi l'incollaggio di figure ritagliate dai giornali, poi le scritte a pennarello, poi ancora colore, colore, colore.......insomma degli incredibili guazzabugli dei quali, una volta terminati, non è più possibile risalire alla tecnica con cui sono stati fatti!





Però guardateli questi "pastrocchi", cercateli ed esaminateli con cura.....e per quanti ne potrete trovare scoprirete che non ce n'è uno uguale all'altro...

E in questo sta il loro fascino. ;-)