Anche se è un'attività molto poco creativa e forse anche noiosa, una corretta pulizia dei timbri è tuttavia indispensabile per mantenere nel tempo la loro integrità ed efficienza.
Nei negozi specializzati troverete molti prodotti studiati appositamente per la pulizia dei timbri, tutti altrettanto efficaci, la cosa importante è di usarli nel modo corretto perchè i timbri non sono tutti uguali, così come non sono tutti uguali i tamponi d'inchiostro con cui li utilizziamo e, di conseguenza, li sporchiamo.
Una prima sommaria pulizia, da attuare ad esempio tra una stampata e l'altra per evitare che l'inchiostro si asciughi sul timbro, può essere fatta con le comuni salviettine umidificate che, essendo a base alcoolica, detergono grossolanamente il timbro, indipendentemente dal materiale di cui è costituito e dal tipo di tampone usato.
Le salviettine umidificate possono essere una soluzione pratica da adottare quando si è di fretta o se si sta lavorando in trasferta ma per una pulizia accurata è necessario ricorrere ad un prodotto adeguato.
In commercio esistono vari tipi di pulitori per timbri e la scelta va fatta in funzione dell'inchiostro impiegato.
Gli inchiostri idrosolubili come i Distress, è intuitivo, si sciolgono in acqua, quindi basterebbe ripulire il timbro con una spugnetta intrisa d'acqua o, se si tratta di un timbro in acrilico o in gomma unmounted (cioè senza impugnatura in legno) si potrebbe addirittura lavarlo sotto l'acqua corrente, eventualmente con l'aggiunta di sapone da bucato.
Per i timbri sporchi d'inchiostro a pigmento come i Pigment Ink Dovecraft o da inchiostro a base di solventi come gli StazOn, è invece indispensabile utilizzare un prodotto specifico in grado di scioglierne i residui perchè, soprattutto nel caso dei tamponi a solvente, se non si esegue un'adeguata e tempestiva pulizia, la colorazione potrebbe diventare permanente!
Quale che sia la loro composizione chimica, i pulitori per timbri attualmente più diffusi sono i detergenti liquidi, che potrete trovare in confezione spray, da spuzzare sul timbro, oppure in flacone dotato di erogatore a spugnetta:
Gli spray sono apparentemente più comodi ma comportano sempre un certo spreco del prodotto, che viene nebulizzato anche fuori dal timbro, mentre i flaconi con la spugnetta permettono di dosarlo solo sulla superficie del timbro, insistendo nei punti dove vi sono maggiori residui d'inchiostro.
In entrambi i casi, dopo aver erogato il detergente, occorre tamponare il timbro con un panno carta per assorbire il liquido sporco d'inchiostro.
Nel caso che si debbano ripulire timbri ricchi di dettagli, nei quali l'inchiostro tende ad accumularsi, oppure timbri usati molto tempo prima, sui quali l'inchiostro si è tenacemente depositato, si rende necessaria un'azione più vigorosa per una pulitura completa. So che alcune stampers suggeriscono di utilizzare uno spazzolino da denti per coadiuvare l'azione del detergente ma personalmente credo che, per quanto possano essere morbide le setole dello spazzolino, esse sono pensate per agire su una superficie dura e resistente com quella dei denti, non su un materiale morbido e delicato (soprattutto per i clear stamps) com'è quello di cui sono fatti i timbri!
Piuttosto, ove esista la necessità di una pulizia più energica vi suggerirei di utilizzare, adeguatamente ripulito, lo spazzolino di un vecchio tubetto di mascara: dopo aver distribuito il liquido pulitore sul timbro, potrete strofinare delicatamente con questo scovolino improvvisato, insistendo nei punti dove l'inchiostro si è maggiormente addensato ed eventualmente ripetendo l'operazione in più riprese...vi assicuro che il risultato è garantito ed il timbro non si rovina!
C'è da dire comunque che le aziende del crafting non se ne sono state con le mani in mano e ci propongono degli articoli ausiliari che dovrebbero facilitare l'opera dei pulitori liquidi:
In pratica gli Scrubber Pads sono costituiti da due tappetini: uno ad alto spessore sul quale va prima spruzzato il pulitore liquido e poi strofinato il timbro, ed un altro tappetino più sottile sul quale va fatto scorrere il timbro per l'asciugatura e l'eliminazione dei residui del pulitore...francamente non posso esprimere un giudizio affidabile in merito perchè non ho mai sperimentato questo attrezzo, tuttavia sono abbastanza convinta che lo stesso risultato si potrebbe ottenere sfregando il timbro su dei pezzi di moquette...insomma anche in questo caso penso che potremmo adottare la soluzione del riciclo ;-)
Infine, per completezza, è bene sapere che accanto a questi pulitori per timbri nati appositamente per l'hobby dello stamping e che troverete facilmente in tutti i negozi e nei siti di vendita online specializzati, ne esistono altri che sono per lo più sconosciuti nel mondo del papercrafting e che devono essere andati a cercare nei distributori per articoli da ufficio o nelle cartolerie meglio fornite: è stato per un caso fortuito infatti che qualche anno fa ho scoperto la pasta nettatimbri, il prodotto che, a mio giudizio, è il migliore in assoluto per la pulizia dei timbri in gomma:
Si tratta di un articolo che è in commercio da moltissimi anni (il che la dice lunga sulla sua efficacia!) ed è noto praticamente solo negli uffici, dove viene utilizzato per ripulire i timbri alfanumerici -solo testo e numeri scritti fitti fitti- sporchi di quel classico inchiostro di bassa qualità, colloso e con tendenza a fare grumi...se funziona su questo sporco difficile (come dicono nella pubblicità dei detersivi) chissà cosa può fare sui miei timbri, mi sono detta, e la voglia di sperimentazione è stata premiata! ;-)
La pasta nettatimbri si presenta come un panetto morbido -sembra Pongo azzurro!- sul quale va premuto il timbro per ripulirlo. Se il timbro è molto grande o se è sporco in modo disomogeneo, la pasta nettatimbri va utilizzata come se fosse una gomma modellabile: se ne prende una piccola porzione fra le dita, se ne fa una pallina e si fa rotolare quest'ultima sulla superficie del timbro premendo leggermente ed insistendo sulle zone più critiche...praticamente tutta la sporcizia resta attaccata alla pallina di pasta ed il timbro si pulisce perfettamente!
Ma il bello è che la pallina di pasta non perde il suo potere e quindi non va buttata, la si rimette nella sua vaschetta, sporca ma ancora efficiente, per essere riutilizzata in futuro...guardate un po' com'è ridotta la mia pasta nettatimbri dopo quasi cinque anni d'uso:
Non è certo bella a vedersi ma funziona ancora egregiamente e sembra in condizioni di poterlo fare per molto tempo a venire...l'unica accortezza è, nelle giornate molto calde, quella di tenerla in frigorifero perchè altrimenti si rammollisce troppo.
Resta un mistero la ragione per la quale nessuna delle aziende che popolano il settore hobbistico si sia decisa ad aggiungere a catalogo questo tipo di pulitore per timbri...ma forse, se ci riflettiamo, la spiegazione è molto banale: quale società avrebbe interesse a proporre un prodotto che sarebbe venduto in quantità limitata perchè non si consuma mai?! :-))