30/12/12

L'embossing a secco

Le tecniche di embossing producono sulla carta ed anche su molti altri materiali decori tridimensionali che movimentano gli sfondi di card e layouts oppure, se vengono abbinate allo stamping, possono conferire più corposità e consistenza ai decori timbrati. Rientrano quindi nella definizione di embossing due metodi fra loro molto differenti che possono ingenerare confusione in chi da poco si è avvicinato al papercraft.

Basta però soffermarsi un momento sul significato del termine per avere tutto più chiaro: embossing è il gerundio del verbo to emboss che significa sbalzare, produrre un rilievo, quindi con embossing si indica genericamente l'azione che conduce alla formazione di una decorazione in rilievo. Essa può essere prodotta a secco (DRY EMBOSSING) con l'aiuto di particolari attrezzi, oppure a caldo (HEAT EMBOSSING) per mezzo di apposite polveri che si fissano alla carta precedentemente inchiostrata e vengono gonfiate con il calore.

Il dry embossing o embossing a secco è una tecnica molto datata ma tuttora valida e gratificante, grazie anche alla produzione di attrezzature sempre più efficienti che permettono di ottenere bellissimi effetti tridimensionali in poco tempo e senza sforzo.
In origine però, quando ancora non c'era la Big Shot a venirci in aiuto, il decoro era ottenuto completamente a mano per mezzo del bulino o stilo da embossing, una penna dotata ad una o ad entrambe le estremità di un pallino d'acciaio:



Ecco come si usa:



Eventualmente per realizzare il rilievo si può anche seguire la traccia di una mascherina da stencil o di quelle mascherine metalliche prodotte specificatamente per questo scopo (la lavagna luminosa è un magnifico gadget ma è rimpiazzabile con una comune torcia elettrica):



Un altro attrezzo per l'embossing a secco, che ebbe un notevole successo quando fu lanciato qualche anno fa, è lo Scrapboss di Fiskars:



Anche se è un utensile passato di moda e ormai quasi introvabile nei negozi lo ritengo ancora molto utile perchè permette di lavorare su superfici ben più ampie di quelle consentite dalle moderne macchine fustellatrici, osservate ad esempio questo layout in formato 30x30 cm. dove il decoro in fotografia sembra disegnato ma in realtà è sbalzato su vellum grazie ad una mascherina dello Scrapboss:



Sempre di Fiskars, ve li ricordate i Texture Plates, quelle tavolette di plastica azzurra che si utilizzavano insieme ad un attrezzino dotato di tre pallini scorrevoli?



Per funzionare avevano bisogno di una buona dose di olio di gomito ed il decoro che ne risultava non era molto pulito:



Questi Texture Plates per fortuna possono essere utilizzati anche nella Big Shot, risparmiandoci la fatica di strofinare a mano il bulino!
Naturalmente anche Sizzix, così come le altre aziende che producono macchine fustellatrici, ha a catalogo tutta una serie di accessori per l'embossing, ecco ad esempio le Texturz che sono molto simili ai Texture Plates di Fiskars, a parte il funereo colore nero (che stranamente in questo video sembra viola):



Oggi però il sistema automatizzato che va per la maggiore è rappresentato dalle cosiddette taschine da embossing, entro le quali va posto il foglio di carta, cartoncino o lamina metallica da sbalzare:



E per chi la Big Shot non ce l'ha? Non disperate e sappiate che ci sono altri sistemi per usare le taschine da embossing, ad esempio questo:



E' proprio il caso di dire che la necessità aguzza l'ingegno! :-)

Avete visto quante possibilità d'interpretazione ci offre l'embossing a secco?!
Se la tecnica dei decori a rilievo vi affascina non perdetevi i prossimi aggiornamenti della Guida perchè, per il principio delle pari opportunità, si tratterà anche dell'embossing a caldo!



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23/12/12

All'ultimo minuto!

Natale alle porte...e tante cose ancora da fare! Può capitare così che ci si ricordi di un regalino da impacchettare solo all'ultimo momento, quando ormai non c'è più tempo per realizzare una card o un chiudipacco di accompagnamento. Che fare? Rinunciare al fai-da-te e ripiegare su un biglietto d'auguri acquistato in cartoleria?

Certo che no! Basterà mettere in pratica un progettino facile e veloce, come quello che vi propongo oggi, per fare comunque bella figura anche all'ultimo minuto! ;-)

Si tratta di un piccolo pon-pon decorativo ottenuto piegando ed incollando tra loro sei tondini di carta fantasia:



L'ornamento così ottenuto può essere utilizzato come chiudipacco, basterà sostituire uno dei dischetti in carta fantasia con un altro in carta in tinta unita sul quale scrivere il nome della persona alla quale è destinato il dono. Una volta aperto il pacchetto il pon-pon potrà esserea appeso all'albero di Natale prolungando la sua azione decorativa.
E' un'idea semplice, carina e che può essere realizzata con i ritagli di carta avanzati da altri lavori, tenetela presente per ogni evenienza! ;-)



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16/12/12

Angeli di carta

Teneri angioletti con le vesti di carta metallizzata e le ali fatte con un pizzo per dolci: sono le decorazioni natalizie da fare velocemente e con poca spesa facendosi eventualmente aiutare dai piccoli di casa...

Sono infatti realizzati con la tecnica dell'origami che, a dispetto dell'apparente complessità di alcuni progetti, è sempre molto apprezzata dai bambini.
Nel caso specifico si utilizza il metodo Kusudama ovvero dell'origami modulare, che prevede la piegatura separata di più fogli di carta che verranno composti successivamente per formare il modello finale...detto così sembra una cosa molto complicata ma non è il caso di preoccuparsi, basta seguire il video con attenzione, carta alla mano, per rendersi conto che la principale difficoltà sta solo nel realizzare il primo pezzo...visto che gli altri sono tutti uguali!



Non sono carini questi angioletti?! Li potrete impiegare per decorare la casa o, cambiando il colore delle vesti, che possono essere realizzate anche con carte da scrapbooking, potrete trasformarli in simpatici segnaposto per la tavola di Natale...che ne dite allora, ci proviamo anche noi? ;-)



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09/12/12

Una stella per Natale

Non è una card, non ha nessun utilizzo pratico, se non forse quello di essere utilizzato come decorazione natalizia, è semplicemente un piccolo oggetto reso prezioso dalla laboriosità della sua realizzazione, da regalare quindi solo alle persone che ci stanno davvero a cuore e che sappiano apprezzarne il valore.

Il progetto che vi propongo oggi non è particolarmente complicato da preparare ma richiede tempi abbastanza lunghi, soprattutto nella fase di stamping, così che suggerirei di destinarlo...solo a chi se lo merita! ;-)

Si tratta di un elaborato tridimensionale a forma di stella, ottenuto con la piegatura e il successivo incollaggio di 6 quadratini di carta precedentemente abbelliti con lo stamping.
Il tutorial è diviso in due parti, nella prima ci viene spiegato come decorare e piegare i quadratini di carta:



Nella seconda parte del tutorial è illustrata la preparazione dei quadratini di chiusura, impreziositi con i Perfect Pearls, e l'assemblaggio finale:



Come potete constatare, la struttura, che a prima vista sembrerebbe complicata, è in realtà abbastanza semplice da ottenere e il lavoro maggiore sta tutto nella lunga fase delle timbrate.
E' comunque possibile abbreviarla almeno in due modi: o utilizzando un timbro che non richieda un posizionamento simmetrico, oppure evitando lo stamping e adoperando una carta già decorata fronte/retro al posto della carta bianca...il risultato sarà meno ricercato ma sicuramente più rapido da ottenere!

Se invece amate i particolari raffinati, potrete sostituire il tampone per timbri colorato con il Versa Mark o il Perfect Medium e creare tutti i decori con i Perfect Pearls...sarà una vera chiccheria! ;-)



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02/12/12

Confezioni regalo

Sappiamo già, quando facciamo un regalo, che il biglietto d'auguri d'accompagnamento, se è fatto a mano e personalizzato, è sempre molto gradito a chi lo riceve e a noi dà grande soddisfazione, ricompensandoci del tempo impiegato e dell'impegno profuso nella sua preparazione. Immaginiamo quindi quanto maggior successo potrebbe avere il nostro dono se, oltre alla card, realizzassimo in proprio anche la sua confezione...

E' vero che in commercio esistono bellissimi shoppers regalo pronti all'uso ma si tratta di modelli standardizzati ed impersonali che non possono certo competere con un prodotto handmade, progettato su misura dell'oggetto da contenere e in funzione della persona alla quale il dono è destinato!
Perchè non proviamo allora a cimentarci anche in questo nuovo ambito? Il Natale si avvicina e probabilmente avremo molte occasioni per attingere alla nostra creatività!

I video che vi propongo oggi vi spiegano come costruire la struttura del sacchetto regalo e, modificando colori ed abbellimenti, ci penserete voi adattarlo alle vostre esigenze.
Iniziamo con un progetto dedicato ai bambini, quindi molto facile da mettere in pratica:



Naturalmente potremo cambiare il colore e le dimensioni della carta per creare shoppers fantasia di misure diverse.
Se poi ci affascinano i principi del riciclo, potremo addirittura utilizzare allo scopo un vecchio quotidiano, come ha fatto l'autore di quest'altro video:



Un po' più laboriose da realizzare ma molto carine anche queste confezioni per piccoli doni:



Infine un altra struttura che è facile adattare alle proprie necessità: basterà infatti allargare o restringere la base di forma quadrata, per ottenere sacchetti più grandi o più piccoli. Osservate:



Come avete visto sono tutti progetti piuttosto semplici che non portano via molto tempo per essere creati quindi direi che, considerando di quanto accresceranno il valore del contenuto, val proprio la pena di esercitare un piccolo sforzo in più per far bella figura con il destinatario del dono! ;-)



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25/11/12

Piercing per Natale...

...ma la moda non c'entra!
Anche se la parola piercing è di solito adottata per definire quegli orecchini che trafiggono la pelle nei più svariati punti del corpo, essa indica letteralmente l'azione della foratura ed è una tecnica che si può adottare anche sulla carta...e senza rischi di danni biologici permanenti! ;-)

Con un'attrezzatura ridottissima (bastano un tappetino per mouse e un punteruolo, rimpiazzabili anche con mezzi di fortuna come un pezzo di moquette e la punta di un compasso) grazie al metodo del piercing si possono riprodurre su carta raffinatissimi trafori che le fanno assumere l'aspetto di un ricamo a mezzo punto:



Ma anche senza ricorrere a disegni così complicati si possono ottenere risultati eleganti all'insegna della semplicità, come ha fatto la crafter giapponese Kuku in questo video:



Semplicità non ha in questo caso un significato riduttivo, anzi! Grazie all'effetto tono su tono, ottenuto con l'aiuto sia del piercing che dell'embossatura con la polvere hologram, la card risulta oltremodo elegante e raffinata.
Se a ciò si aggiunge che, come avete visto, è estremamente facile da realizzare, si scoprono delle ottime ragioni per provare anche noi a metterla in pratica...e vi prometto che, almeno per quest'anno, è l'ultimo video con fiocchi di neve che vi propongo! ;-)



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18/11/12

I timbri unmounted

L'alta definizione della gomma senza l'ingombro di una pesante montatura: ecco i vantaggi dei timbri unmounted che stanno via via sostituendo i tradizionali timbri montati su legno. All'estero si sono affermati da tempo e rappresentano il metodo di stamping più diffuso, da noi invece sono ancora poco conosciuti e suscitano qualche perplessità in chi non ha mai provato ad usarli.

Me ne sono resa conto durante le dimostrazioni tenute all'ultimo Hobby Show a seguito delle domande del pubblico: anche se buona parte di loro si rendeva conto che si trattava di timbri non aveva tuttavia ben chiaro come si dovessero utilizzare.
Val dunque la pena di spendere qualche parola su questi eccellenti strumenti di stamping...e magari anche chi già li conosce e li usa potrà scoprire qualcosa che ancora non sapeva! ;-)

Prima di tutto vediamo come si presentano una volta estratti dalla loro confezione:



I soggetti da cui è composto il set di timbri si trovano tutti sullo stesso foglio di gomma e quindi vanno separati tra loro ritagliandoli con una forbice:



La gomma dei timbri è morbida quindi l'operazione non presenta nessuna difficoltà, personalmente utilizzo una forbicina da manicure perchè le sue punte ricurve mi consentono di "girare" facilmente intorno al disegno, ma è possibile adoperare qualsiasi forbice che ci sia comoda.
E' comunque importante che il taglio sia effettuato il più vicino possibile al disegno per evitare che la stampata presenti macchie sul contorno.

Dopo aver ritagliato ciascun soggetto si può procedere con l'inchiostratura e la stampa e qui sorge il problema di come maneggiare il timbro perchè, come già detto, la gomma di cui è costituito è morbida e non si può semplicemente prenderlo in mano ed appoggiarlo sulla carta!

Se il timbro è di grandi dimensioni si può ricorrere al sistema della stampa rovesciata: si appoggia il timbro sul piano di lavoro, lo si inchiostra con il tampone e quindi si appoggia su di esso il foglio di carta premendo con le dita sopra tutta la sua superficie.

Se invece il soggetto del timbro è di dimensioni medio-piccole è meglio dotarlo di un'impugnatura per poter effetture la stampa nel modo tradizionale.

Di solito si sfruttano i blocchi in acrilico, gli stessi usati con i clear stamps ma, poichè la gomma non aderisce spontaneamente al blocco dovremo ricorrere ad un incollaggio temporaneo che ci consenta di tenere in posizione il timbro solo al momento dell'utilizzo e di poterlo rimuovere per riporlo.
Abbiamo essenzialmente due possibilità per applicare l'adesivo, o sul blocco acrilico oppure sul retro del timbro: entrambi i metodi sono efficaci e presentano ciascuno pregi e difetti.

Gli adesivi per il blocco acrilico si presentano di solito in fogli, hanno una delle superfici, quella che va applicata al blocco, tenacemente adesiva e l'altra appiccicosa al tatto sulla quale prenderà posizione il timbro in gomma. Il prodotto più noto di questa categoria è il Tack'n Peel:



Il vantaggio di questo metodo è che sul blocco acrilico potremo attaccare qualsiasi timbro unmounted, purchè di una misura che si adatti a quella del blocco, mentre gli svantaggi sono che il blocco non potrà più essere usato con i clear stamps (se non dalla superficie opposta al Tack'n Peel, impugnandolo dalla parte appiccicosa) e i timbri unmounted saranno più difficili da archiviare in quanto non possono aderire su nessuna superficie.

Esistono poi gli adesivi da posizionare sul retro del timbro e i più pratici sono quelli in versione spray:



Basta una spruzzata sul retro del timbro per permettergli di aderire al blocco acrilico e, una volta finito di usarlo, per riporlo e archiviarlo. A tale scopo io utilizzo le custodie per CD-Rom ma ci sono molti altri metodi di stoccaggio, dei quali vi avevo già detto in un precedente articolo.



Gli inconvenienti di questo metodo sono che, pur essendo l'adesivo riposizionabile, col tempo perde efficacia e occorre rispruzzarlo sul timbro, inoltre se lo usiamo in dosi eccessive potrebbero restare residui di colla anche sul blocco acrilico, che andrà quindi ripulito prima di usarlo con i clear stamps.

Esiste poi un altro metodo di fissaggio per i timbri unmounted, più macchinoso ma risolutivo, che si serve della mounting foam, un foglio di materiale morbido che incollato sul timbro gli permette di aderire temporaneamente al blocco acrilico. Ecco spiegato in questo video come funziona:



Il timbro così trattato si trasforma in un kling stamp e non richiederà più nessun altro accorgimento per essere usato in futuro. Per contro la mounting foam è abbastanza costosa e non tanto facile da rifilare con precisione così che vale la pena di impiegarla solo per i timbri di grandi dimensioni e che si adoperano molto spesso.

In conclusione: i timbri unmounted hanno ottima definizione del tratto, occupano poco spazio e, cosa che non guasta, sono meno costosi dei timbri montati su legno. Inoltre, come abbiamo visto, i metodi per utilizzarli non mancano, quindi direi che è il caso di mettere da parte la diffidenza e di accoglierli nella nostra attrezzatura da stamping!



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11/11/12

Ancora fiocchi di neve!

Tecniche diverse ma stesso soggetto, per un simbolo dell'inverno e del Natale, che ci permette di realizzare cards a tema molto gradevoli ma al tempo stesso poco impegnative.

Sono piaciuti i fiocchi di neve che vi ho proposto in un precedente articolo e mi è stato richiesto di segnalarvene altri, in effetti il fiocco di neve ben si accompagna a qualsiasi biglietto d'auguri che voglia celebrare le festività invernali quindi usiamolo senza parsimonia nei nostri progetti e, affinchè le cards che realizziamo non sembrino tutte uguali, proviamo a cambiare colori e dimensioni per mantenendo inalterato il tema.

Ho scelto per oggi altri due lavori di Shari Carroll, nel primo video i colori dei fiocchi di neve rispettano la tradizione, così che bianco e blu la fanno da padrone, e la tecnica principale è quella dello stamping:



Nel secondo video invece Shari ha osato tonalità inconsuete, più autunnali che invernali, e i fiocchi di neve sono ottenuti con la fustellatura:



Seppure molto diversi fra loro i due procedimenti conduco entrambi ad un risultato molto gradevole e raffinato, sicuramente da tenere presente per le nostre prossime cards natalizie...quindi direi di metterci subito all'opera perchè a Natale manca poco più di un mese! ;-)



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04/11/12

Polveri di stelle

Brillanti, iridescenti, perlate, cangianti...le polveri pigmentate arricchiscono qualunque progetto di papercraft, conferendogli luminosità e raffinatezza. Ma attenzione: chi le prova una volta non riesce più a farne a meno e il rischio è quello di diventarne irrimediabilmente dipendenti!

Eh sì, perchè la loro versatilità e le loro possibilità d'impiego sono tali e tante che si finisce per ricorrervi sempre più spesso, del resto si prestano all'utilizzo in svariate occasioni: non ci sono layout o cards che non possano essere rifiniti e migliorati da un pizzico di queste impalpabili polveri di stelle....ne dubitate? Allora guardate i video che vi propongo oggi, dove Jennifer McGuire ci illustra alcuni progetti realizzati con le Perfect Pearls, le polveri pigmentate per antonomasia di Ranger Ink!

Nel primo video Jennifer ci mostra l'uso a secco delle polveri e ci propone un suggerimento per non sprecare neppure un grammo di prodotto, riutilizzando le polveri finite sul piano di lavoro per creare background:



In quest'altro video invece Jennifer ci illustra le possibilità d'impiego delle Perfect Pearls miscelate con acqua, sia per dipingere che per realizzare sfondi irridescenti ed imprevedibili:



Nell'ultimo video vediamo infine una serie di idee per realizzare con le Perfect Pearls un'intera pagina di scrapbooking:



Le polveri Perfect Pearls sono vendute in confezioni da 4 barattoli, complete di medium e di un paio di pennelli a setole morbide per applicare il prodotto e sono disponibili in 8 combinazioni di colore differenti, così che c'è solo l'imbarazzo della scelta!



L'industria del papercraft continua a proporci, quasi giornalmente, nuovi prodotti: alcuni sono molto utili e ci facilitano il lavoro, altri sono meno utili se non addirittura superflui e spesso, dopo averli sperimentati occasionlmente, li dimentichiamo in un cassetto senza sentirne la mancanza.
Le polveri pigmentate dovrebbero teoricamente far parte della categoria dei prodotti superflui, potremmo continuare sulla via del papercraft senza nemmeno conoscerle...però ci priveremmo sicuramente di una considerevole fonte di gratificazione creativa!
Io direi che vale davvero la pena di provarle...ne sono così convinta che sono disposta a dimostrarvelo di persona: venite a trovarmi dal 9 all'11 Novembre all'Hobby Show di Milano, presso lo stand di Think Pastel (Padiglione 12 Stand G42) e vi convincerete delle potenzialità del prodotto: se riesce a farlo rendere una inguaribile decomaliaca pasticciona come la sottoscritta, pensate a come potrete utilizzarlo voi! ;-)



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28/10/12

Pennello o cammello?

E' il pennello con il serbatoio, il nuovo ritrovato dell'industria del crafting che, grazie alla sua riserva d'acqua, è sempre pronto all'uso agevolandoci il lavoro in tutte le occasioni in cui ci serva al volo un pennello bagnato.

Il suo impiego più naturale è nelle tecniche di colorazione con media idrosolubili spaziando da acquerelli ed inchiostri fino a matite, pastelli e pennarelli acquerellabili ma è ugualmente comodo per ritoccare sbavature, per diluire polveri pigmentate, per inumidire superfici...e per altre mansioni che sicuramente scoprirete se lo terrete a portata di mano sul tavolo di lavoro!

In effetti il più grande vantaggio del pennello con serbatoio è la sua praticità d'uso: non dovremo più ricorrere al bicchiere colmo d'acqua, che rischia di rovesciarsi rovinando il progetto in corso, non avremo più necessità di frequenti puntate al lavandino per il ricambio dell'acqua perchè le setole si autopuliscono ogni volta che premiamo sul manico e potremo anche lavorare in trasferta senza che il nostro raggio d'azione sia limitato dalla disponibilità idrica.
Il pennello-cammello è sempre pronto all'uso, ha un'autonomia di parecchie ore, si mantiene costantemente pulito e perfettamente idratato...se avrete occasione di provarlo non lo abbandonerete più! ;-)

Ma come è fatto il pennello con serbatoio? Ad una prima occhiata assomiglia ad una grossa penna in materiale semitrasparente:



Tolto il cappuccio però sfoggia le setole, rivelando la sua vera natura:



Per caricare il pennello basta svitare il serbatoio, che è fatto di plastica morbida, ed immergerlo nell'acqua, premendo più volte con le dita fino a completo riempimento. Fatto ciò basta riavvitare fra loro le due componenti ed il pennello è pronto all'uso:



In commercio troverete due tipi di pennelli con serbatoio, quelli semplici e quelli dotati di valvola. Nelle immagini precedenti abbiamo visto i pennelli con valvola qui sotto invece possiamo vedere come si presentano i pennelli semplici:



La differenza sostanziale fra i due tipi è che nei pennelli semplici l'acqua scorre liberamente dal serbatoio alle setole quando il pennello è in posizione per dipingere, mentre nei nei pennelli dotati di valvola l'acqua bagna le setole solo se premiamo con le dita sul serbatoio.
Ciò comporta di conseguenza possibilità d'impiego diverse, così che se se il pennello ci servirà soprattutto per dipingere con tecniche che richiedano abbondanza d'acqua, come nell'acquerello, preferiremo il pennello semplice, mentre se lo dovremo usare solo per ritocchi e rifiniture a setole semi-asciutte potremo optare per il pennello dotato di valvola...naturalmente nulla vieta di equipaggiarsi con entrambi! ;-) Anche perchè il costo di questi attrezzi è tutto sommato contenuto e sicuramente non superiore a quello di un pennello tradizionale di buona qualità.

In conclusione: se pur senza dedicarci a tempo pieno alla pittura, siamo soliti usare con frequenza un pennello bagnato nei nostri progetti, l'acquisto di un pennello con serbatoio rappresenta sicuramente un ottimo investimento, che ci ricompenserà agevolandoci il lavoro e consentendoci di risparmiare tempo.



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21/10/12

Fiocchi di neve

Sono i protagonisti della card che vi propongo oggi: il tema è decisamente invernale ma del resto mancano un paio di mesi a Natale ed è bene preparare per tempo gli auguri da inviare a parenti ed amici lasciandoci ispirare da quanto di meglio ci offre la Rete nel settore.

Shari Carroll è sicuramente una garazia di qualità: da oltre vent'anni fa parte del Design Team di Hero Arts, una delle più note aziende produttrici di materiale per stamping. Il suo stile è caratterizzato dall'uso di forme semplici, variamente combinate e spesso sovrapposte su più livelli, accostate a dettagli ricercati che conferiscono ai suoi lavori al tempo stesso freschezza ed eleganza.
Ma è meglio vederla direttamente al lavoro:



Questa card card è ricca di spunti da copiare, avete notato ad esempio che Shari dopo aver inchiostrato il timbro vi spruzza sopra dell'acqua con un nebulizzatore? E' un espediente che serve a rendere meno nitida la stampata e che possiamo sfruttare quando vogliamo dare al nostro lavoro un aspetto simile all'acquerello (ricordate però che funziona solo con i tamponi ad inchiostro idrosolubile come i Distress)

Altra idea da tenere presente e che vi ho già suggerito in altri articoli, è quella di usare la colla Glossy Accent per la lucidatura di alcuni particolari o per la mascheratura delle aree di carta che vogliamo proteggere dalla colorazione: qui Shari la utilizza per creare i puntini bianchi in rilievo. Se volete riprodurre anche voi questo risultato, fate attenzione a lasciar asciugare completamente la colla prima d'iniziare la colorazione.

Azzeccato è anche l'accorgimento di spargere la colla glitter con una spugnetta sia sul pizzo che sul fiocco di neve fustellato: in questo modo la colla non crea volume e una volta asciutta si vedranno solo i brillantini, con un effetto di brinatura più naturale.

Infine una piccola astuzia per realizzare nodi perfetti con i nastrini: invece di annodare i due capi del nastrino, li si tiene uniti con un filo di spago sottile. In questo modo il nodo non crea spessore e può restare nascosto sotto altre decorazioni.

Avete visto quanti suggerimenti per i nostri lavori possiamo trarre da questo video? E allora cosa aspettiamo, iniziamo a metterli in pratica! ;-)



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14/10/12

Decoriamo con i tappi...

...sì, proprio quei tappi di metallo che tengono chiuse le bottiglie di vetro di succhi di frutta, birra, aperitivi ed altri tipi di bibite. Con un pizzico di fantasia e con l'aiuto della Big Shot potranno trasformarsi in simpatici ed originali ornamenti!

Credo che l'idea di utilizzare materiali di recupero sia sempre stimolante per chiunque si dedichi ad attività creative perchè alla soddisfazione di aver portato a termine il lavoro si aggiunge quella di aver saputo sfruttare a scopo decorativo ciò che gli altri butterebbero nella spazzatura.

So anche che la trovata di riciclare i tappi a corona non è una novità assoluta (e infatti ve l'avevo già segnalata nell'articolo sulla colla Glossy Accents) però l'utilizzo dei tappi così come sono non è del tutto agevole nel papercraft a causa del loro notevole spessore, che potrebbe risultare troppo ingombrante anche per chi ama le decorazioni tridimensionali.
Ecco perchè ho trovato ottima la pensata di servirsi della Big Shot per appiattirli e renderli più idonei ad essere applicati sulla carta, state a vedere:



Nel video viene utilizzata la vecchia piattaforma multifunzione con i tabs incernierati, chi invece disponesse della nuova Solo Platform dovrà alternare gli strati in questo modo:
- Solo Platform
- Primo tappetino di taglio trasparente
- Tappi di bottiglia
- Secondo tappetino di taglio trasparente

Dopo averli appiattiti i tappi si possono usare al naturale oppure decorare su entrambe le superfici, incollandovi fotografie, carte colorate, micro beads, bottoni e perline...e quant'altro la fantasia ci suggerisca:



Ecco ottenuti degli originali abbellimenti per arricchire cards e layouts! Sono certa che da adesso in poi anche voi ci penserete due volte prima di gettare nella spazzatura questi potenziali tesori... ;-)



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07/10/12

La card a tre strati

Si realizza facilmente e in poco tempo questo biglietto d'auguri elegante e raffinato che vi farà fare bella figura pur senza utilizzare materiali costosi.

Chi ha mai detto che per produrre cards d'effetto occorra spendere un capitale in carte pregiate, decorazioni ed abbellimenti?!
Ne è la dimostrazione il semplice biglietto che vi segnalo oggi, ottenuto con il solo impiego di carta, cartoncino ed un timbro...attenzione però: l'aggettivo semplice si riferisce alle modalità di realizzazione e non certo all'aspetto finale che è quanto mai raffinato. Giudicate voi:



Come avete visto la struttura della card è costituita da tre rettangoli di carta, incorniciati da un cartoncino in tinta contrastante, e quindi sovrapposti. Il segreto della sua riuscita sta tutto nella decorazione a stamping, scomposta e ricomposta per creare l'effetto tridimensionale.

Nel video ci vengono mostrate le esatte misure in pollici dei cartoncini ma naturalmente potremo scegliere altre misure a piacere ed anche altre forme, l'importante sarà rispettare le proporzioni di ogni pezzo rispetto agli altri due, per non rischiare di deformare la timbrata invece di ricomporla!
Per la stessa ragione sarà opportuno che la carta su cui stamperemo sia abbastanza sottile per evitare "scalini" nel passaggio da un livello all'altro, la struttura non ne risentirà se per l'ingabbiatura useremo invece il cartoncino.

Trovo che questa card sia molto versatile perchè può essere adattata a molte ricorrenze diverse cambiando semplicemente il colore delle carte ed il soggetto del timbro...quindi, che ne dite, ci proviamo anche noi? ;-)



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30/09/12

Washi tape casalinghi

Sapete già cosa sono i washi tape? No?! Allora è bene che vi aggiornate perchè sono la moda del momento e nessun papercrafter può esimersi dal conoscerli e dal provare ad usarli!

Tutti sicuramente conosciamo il nastro adesivo da mascheratura, quello che gli imbianchini usano per proteggere gli stipiti delle porte e delle finestre quando ci dipingono la casa: è un nastro adesivo removibile, disponibile in varie misure e costituito da un materiale molto simile alla carta:



I washi tape sono la versione fashion del nastro da mascheratura: sono infatti nastri adesivi removibili fatti di carta robusta e translucida variamente decorata:



Come tutti i prodotti novità non sono ancora molto diffusi nei negozi locali e spesso per acquistarli occorre cercarli su Internet...ma chi ha detto che bisogna per forza acquistarli?! Il video che vi segnalo oggi c'insegna infatti a fabbricarceli da soli, utilizzando il comune nastro da mascheratura:



Facile, vero? E anche divertente! :-)
Ho provato anch'io a realizzarli usando sia il nastro da mascheratura che il cerotto bianco in dispenser (quello consigliato per le pelli delicate, avete presente?) l'effetto finale è molto simile quindi è meglio usare il comune adesivo da mascheratura che è più economico.

Per la colorazione ho constatato che la superficie del nastro si comporta proprio come la carta e prende bene qualsiasi tipo di colorante purchè non sia troppo liquido: acquerelli, inchiostri in tampone, acrilici, Spectrum Noir, tempere...insomma possiamo sbizzarrirci per lo sfondo, utilizzando magari avanzi di colore che abbiamo preparato per altri scopi, se infatti alla fine del lavoro, invece di pulire la tavolozza e buttarli via, li spennelliamo su qualche pezzo di nastro per mascheratura potranno tornarci utili in seguito!



E per la decorazione? Anche qui si può spaziare dalle timbrate con tamponi sia a pigmento che idrosolubili, alla scrittura manuale e al doodling, passando attraverso un'infinità di media: pennarelli, markers ad alcool, penne biro...ma perchè continuare? Non vorrei guastarvi il piacere di scoprire da soli quante possibilità espressive vi offrono queste strisce di carta adesiva!
Suvvia, ammettetelo: è venuta anche a voi la voglia di provare...quindi datevi da fare e se trovate qualche altro mezzo per la decorazione dei vostri washi tape non mancate di segnalarmelo! ;-)



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23/09/12

Effetto griglia

Una tecnica semplice da mettere in pratica ma molto efficace per ravvivare e rendere più interessante il pannello centrale di una card dall'aspetto altrimenti un po' banale.

Sarà capitato anche a voi di realizzare una card tecnicamente ineccepibile ma che non soddisfa appieno quando la si guarda a lavoro finito, si sente istintivamente che le manca qualcosa ma non si sa come fare per completarla al meglio.
Spesso si cerca di rimediare aggiungendo altri abbellimenti che ottengono la sola conseguenza di peggiorare la situazione perchè appesantiscono il progetto senza vivacizzarlo!
Vi siete già trovati in una simile situazione? Allora questo effetto griglia vi potrà aiutare ad uscire dall'impasse:



Niente di complicato, come avete visto, e nemmeno di oneroso come sarebbe invece l'aggiunta di altre decorazioni. Però questo semplice sbalzo reticolato riesce a movimentare la card e a darle quel qualcosa in più che le mancava.

Nel video viene utilizzata la Scor-Pal per la creazione dello sbalzo ma io ho provato a riprodurlo con la Top Score Multiboard e viene altrettanto bene, senza contare che con un po' di pazienza si può ottenere lo stesso risultato anche servendosi di un righello e di un tappetino morbido sul quale appoggiare la card. ;-)
Una tecnica da tenere sicuramente presente per tutti gli appassionati di cardmaking!



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16/09/12

La pulizia dei timbri

Anche se è un'attività molto poco creativa e forse anche noiosa, una corretta pulizia dei timbri è tuttavia indispensabile per mantenere nel tempo la loro integrità ed efficienza.

Nei negozi specializzati troverete molti prodotti studiati appositamente per la pulizia dei timbri, tutti altrettanto efficaci, la cosa importante è di usarli nel modo corretto perchè i timbri non sono tutti uguali, così come non sono tutti uguali i tamponi d'inchiostro con cui li utilizziamo e, di conseguenza, li sporchiamo.

Una prima sommaria pulizia, da attuare ad esempio tra una stampata e l'altra per evitare che l'inchiostro si asciughi sul timbro, può essere fatta con le comuni salviettine umidificate che, essendo a base alcoolica, detergono grossolanamente il timbro, indipendentemente dal materiale di cui è costituito e dal tipo di tampone usato.



Le salviettine umidificate possono essere una soluzione pratica da adottare quando si è di fretta o se si sta lavorando in trasferta ma per una pulizia accurata è necessario ricorrere ad un prodotto adeguato.
In commercio esistono vari tipi di pulitori per timbri e la scelta va fatta in funzione dell'inchiostro impiegato.

Gli inchiostri idrosolubili come i Distress, è intuitivo, si sciolgono in acqua, quindi basterebbe ripulire il timbro con una spugnetta intrisa d'acqua o, se si tratta di un timbro in acrilico o in gomma unmounted (cioè senza impugnatura in legno) si potrebbe addirittura lavarlo sotto l'acqua corrente, eventualmente con l'aggiunta di sapone da bucato.

Per i timbri sporchi d'inchiostro a pigmento come i Pigment Ink Dovecraft o da inchiostro a base di solventi come gli StazOn, è invece indispensabile utilizzare un prodotto specifico in grado di scioglierne i residui perchè, soprattutto nel caso dei tamponi a solvente, se non si esegue un'adeguata e tempestiva pulizia, la colorazione potrebbe diventare permanente!

Quale che sia la loro composizione chimica, i pulitori per timbri attualmente più diffusi sono i detergenti liquidi, che potrete trovare in confezione spray, da spuzzare sul timbro, oppure in flacone dotato di erogatore a spugnetta:



Gli spray sono apparentemente più comodi ma comportano sempre un certo spreco del prodotto, che viene nebulizzato anche fuori dal timbro, mentre i flaconi con la spugnetta permettono di dosarlo solo sulla superficie del timbro, insistendo nei punti dove vi sono maggiori residui d'inchiostro.
In entrambi i casi, dopo aver erogato il detergente, occorre tamponare il timbro con un panno carta per assorbire il liquido sporco d'inchiostro.

Nel caso che si debbano ripulire timbri ricchi di dettagli, nei quali l'inchiostro tende ad accumularsi, oppure timbri usati molto tempo prima, sui quali l'inchiostro si è tenacemente depositato, si rende necessaria un'azione più vigorosa per una pulitura completa. So che alcune stampers suggeriscono di utilizzare uno spazzolino da denti per coadiuvare l'azione del detergente ma personalmente credo che, per quanto possano essere morbide le setole dello spazzolino, esse sono pensate per agire su una superficie dura e resistente com quella dei denti, non su un materiale morbido e delicato (soprattutto per i clear stamps) com'è quello di cui sono fatti i timbri!

Piuttosto, ove esista la necessità di una pulizia più energica vi suggerirei di utilizzare, adeguatamente ripulito, lo spazzolino di un vecchio tubetto di mascara: dopo aver distribuito il liquido pulitore sul timbro, potrete strofinare delicatamente con questo scovolino improvvisato, insistendo nei punti dove l'inchiostro si è maggiormente addensato ed eventualmente ripetendo l'operazione in più riprese...vi assicuro che il risultato è garantito ed il timbro non si rovina!



C'è da dire comunque che le aziende del crafting non se ne sono state con le mani in mano e ci propongono degli articoli ausiliari che dovrebbero facilitare l'opera dei pulitori liquidi:



In pratica gli Scrubber Pads sono costituiti da due tappetini: uno ad alto spessore sul quale va prima spruzzato il pulitore liquido e poi strofinato il timbro, ed un altro tappetino più sottile sul quale va fatto scorrere il timbro per l'asciugatura e l'eliminazione dei residui del pulitore...francamente non posso esprimere un giudizio affidabile in merito perchè non ho mai sperimentato questo attrezzo, tuttavia sono abbastanza convinta che lo stesso risultato si potrebbe ottenere sfregando il timbro su dei pezzi di moquette...insomma anche in questo caso penso che potremmo adottare la soluzione del riciclo ;-)

Infine, per completezza, è bene sapere che accanto a questi pulitori per timbri nati appositamente per l'hobby dello stamping e che troverete facilmente in tutti i negozi e nei siti di vendita online specializzati, ne esistono altri che sono per lo più sconosciuti nel mondo del papercrafting e che devono essere andati a cercare nei distributori per articoli da ufficio o nelle cartolerie meglio fornite: è stato per un caso fortuito infatti che qualche anno fa ho scoperto la pasta nettatimbri, il prodotto che, a mio giudizio, è il migliore in assoluto per la pulizia dei timbri in gomma:



Si tratta di un articolo che è in commercio da moltissimi anni (il che la dice lunga sulla sua efficacia!) ed è noto praticamente solo negli uffici, dove viene utilizzato per ripulire i timbri alfanumerici -solo testo e numeri scritti fitti fitti- sporchi di quel classico inchiostro di bassa qualità, colloso e con tendenza a fare grumi...se funziona su questo sporco difficile (come dicono nella pubblicità dei detersivi) chissà cosa può fare sui miei timbri, mi sono detta, e la voglia di sperimentazione è stata premiata! ;-)

La pasta nettatimbri si presenta come un panetto morbido -sembra Pongo azzurro!- sul quale va premuto il timbro per ripulirlo. Se il timbro è molto grande o se è sporco in modo disomogeneo, la pasta nettatimbri va utilizzata come se fosse una gomma modellabile: se ne prende una piccola porzione fra le dita, se ne fa una pallina e si fa rotolare quest'ultima sulla superficie del timbro premendo leggermente ed insistendo sulle zone più critiche...praticamente tutta la sporcizia resta attaccata alla pallina di pasta ed il timbro si pulisce perfettamente!
Ma il bello è che la pallina di pasta non perde il suo potere e quindi non va buttata, la si rimette nella sua vaschetta, sporca ma ancora efficiente, per essere riutilizzata in futuro...guardate un po' com'è ridotta la mia pasta nettatimbri dopo quasi cinque anni d'uso:



Non è certo bella a vedersi ma funziona ancora egregiamente e sembra in condizioni di poterlo fare per molto tempo a venire...l'unica accortezza è, nelle giornate molto calde, quella di tenerla in frigorifero perchè altrimenti si rammollisce troppo.
Resta un mistero la ragione per la quale nessuna delle aziende che popolano il settore hobbistico si sia decisa ad aggiungere a catalogo questo tipo di pulitore per timbri...ma forse, se ci riflettiamo, la spiegazione è molto banale: quale società avrebbe interesse a proporre un prodotto che sarebbe venduto in quantità limitata perchè non si consuma mai?! :-))



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09/09/12

Mini album pop-up

Un piccolo album portafotografie ottenuto piegando tre fogli di carta da scrapbooking: un modo facile ed economico di avvicinarsi ad un hobby che sta diventando molto di moda.

A giudicare dalle e-mail che ricevo al proposito, un buon numero di utenti di questa guida sono attratti dal mondo dello scrapbooking, forse perchè se ne sente parlare ormai così spesso che la voglia di provarci nasce spontanea.
La principale ragione che tuttavia frena le sperimentazioni in tal senso è la preoccupazione d'imbarcarsi in un'impresa costosa senza certezza del risultato: i classici album per scrapbooking nel formato 30x30 cm. sono infatti solitamente dotati di almeno 10 pagine-contenitore (i cosiddetti page protectors) il che significa che possono ospitare ben 20 progetti diversi...così l'obiezione più gettonata è se dopo la prima pagina scopro che questo lavoro non mi piace che me ne faccio degli altri 19 posti?!

Il progettino che vi propongo oggi fa proprio al caso vostro perchè vi permetterà di scoprire quanto feeling avete con l'ambientazione e l'abbellimento delle fotografie senza dover acquistare un album tradizionale: vi basteranno infatti solo alcuni fogli di carta da scrapbooking per realizzare questo piccolo portafoto:



Chi invece lo scrapbooking lo pratica già, avrà sicuramente intuito la possibilità di utilizzare per questo progetto i fogli di carta bianca che sono venduti insieme ai page protectors, quei fogli che dovrebbero far da base al layout ma che di solito nessuno usa preferendo l'impiego di carte fantasia...che ne dite non è un buon modo di farli tornare utili?
Per di più questo albumino potrebbe diventare un gradevole pensiero personalizzato da regalare a parenti ed amici perchè, oltre ad essere poco dispendioso, si presta a raccogliere un numero limitato di foto (Una gita? Un compleanno? Una festa di laurea?) e si realizza facilmente e velocemente...che si può chiedere di più ad un progetto di scrapbooking?! ;-)



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02/09/12

Una colla, mille usi...

...beh, forse proprio mille no, ma è certo che le possibilità d'impiego della colla Glossy Accents sono molteplici e vanno ben oltre i classici utilizzi nell'incollaggio!

Avevo già avuto modo di accennare, in qualche precedente articolo, alla versatilità di questo adesivo liquido, che fa parte della linea Inkssentials di Ranger, e mi ero ripromessa -e vi avevo promesso!- di tornare sull'argomento ritenendolo sicuramente idoneo ad una trattazione più approfondita.

Delle qualità intrinseche del Glossy Accents come colla ne abbiamo già parlato: si presenta come un gel dall'aspetto lattiginoso che diventa completamente trasparente e lucido dopo l'asciugatura, come si può notare nell'immagine sottostante:



La colla è confezionata in un flacone dotato di beccuccio erogatore, molto comodo perchè permette di dosare parsimoniosamente il prodotto, che è disponibile in due formati, da 0,5 e 2 once (rispettivamente circa 15 e 60 grammi): il flacone più grande è indubbiamente più conveniente mentre quello piccolo è più maneggevole, quindi la scelta dipenderà dall'uso più o meno intensivo che si presume di farne



Per quanto riguarda le modalità d'impiego nell'incollaggio non c'è molto da dire: il Glossy Accents si applica tra le due superfici da incollare e si lascia asciugare da poche decine di minuti a qualche ora, a seconda della quantità di colla utilizzata, così come si farebbe con tutte le altre colle liquide. Rispetto a queste ultime però il Glossy Accents presenta un grosso vantaggio: la sua consistenza è piuttosto densa e ciò gli consente di adattarsi senza scorrere via tra i due pezzi da incollare, colmandone eventuali dislivelli.
Se a ciò si aggiunge che, una volta asciutto, ha un potere adesivo elevato, s'intuisce come sia il prodotto più adatto per fissare sulla carta (ma anche su feltro, stoffa, legno, ecc.) decorazioni ingombranti, pesanti o dalla superficie scabrosa: bottoni, ciondoli, coccarde, catenine, pietruzze colorate e tanti altri oggetti di recupero.

Ma a parte la sua utilità come collante, che dovremmo dare per scontata, il Glossy Accents ha anche, come dicevo in premessa, molte altre applicazioni che non sono così strettamente legate alle sue proprietà adesive.
Può essere ad esempio impiegato come lucidante su carte da scrapbooking e chipboards, per evidenziarne i particolari, ecco qui sotto un paio di esempi: guardate com'è carina l'idea di lucidare i vasetti dei fiori sulla card per farli sembrare di vetro!



Ma anche l'effetto lucido e tridimensionale su questa chipboard non è male:



Oppure ci si può avvalere della trasparenza cristallina del Glossy Accents allo scopo di mascherare alcune aree del progetto per salvaguardarle dalla colorazione:



Un'altra possibilità d'utilizzo ve l'avevo già segnalata in un precedente articolo, dove mi era sembrata gradevole l'idea di personalizzare degli anonimi bottoni trasparenti:



E che ne dite di crearsi da soli delle piccole gemme colorate per decorare i nostri lavori? Ecco come fare:



La possibilità di realizzare con il Glossy Accents uno spessore trasparente simile al vetro può essere sfruttata per trasformare in abbellimenti dei semplici tappi di bottiglia:



Se poi non siete convinti del potere adesivo del prodotto, date un'occhiata a questo progetto dove vengono creati dei deliziosi spilloni decorativi grazie alla sua capacità di legare tenacemente tra loro persino oggetti "difficili" come le perle:



Credo che con un po' di tempo a disposizione si possano trovare in Rete altre piacevoli idee di utilizzo del Glossy Accents, quindi non è un prodotto destinato a restare inattivo a lungo...ma se ciò dovesse accadere? Se ce lo dimenticassimo inutilizzato in un cassetto, come potremmo evitare che la colla si solidifichi nel beccuccio erogatore occludendolo?
Ci viene in aiuto nientemeno che Tim Holtz, il guru della Ranger, che ci sconsiglia caldamente precauzioni empiriche come il tenere il flacone a testa in giù o, peggio, l'utilizzare uno spillo per ristabilire la pervietà del beccuccio e ci suggerisce un accorgimento semplice ma efficace: quando si finisce di usare la colla e prima di riporla occorre battere il flacone sul piano di lavoro -bastano un paio di colpi secchi- in modo che il liquido rimasto nel beccuccio ricada all'interno e disostruisca il passaggio...ci ho provato e vi assicuro che funziona davvero, mitico Tim! ;-)



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26/08/12

Una card da pochi centesimi...

...per l'esattezza un paio di monete da 2 o da 5 centesimi sono quelle che ci servono per realizzare questo divertente biglietto di auguri con la decorazione che rotola lungo il percorso.

In inglese viene chiamata spinner card, dal verbo to spin=girare, ruotare ed è costituita da un pannello centrale dotato di una fessura lineare nella quale, se incliniamo la card con un movimento oscillatorio prima da un lato e poi dall'altro, vediamo muoversi il soggetto protagonista, guardate ad esempio che simpatico questo orsetto che fa le capriole:



Ma anche questa stellina in stile total-pink è davvero gradevole:



Quale che sia il soggetto che decidete di rappresentare, tenete presente che il movimento rotatorio riesce meglio se l'elemento non è del tutto simmetrico, ho notato infatti che nelle cards con medaglione centrale perfettamente circolare la decorazione più che ruotare "scivola" lungo la fessura, compromettendo parte dell'effetto che si vorrebbe ottenere.

A dispetto comunque del risultato scenografico, la card è abbastanza semplice da realizzare e in Internet troverete molti tutorial sull'argomento. Io ho scelto quello che mi sembrava più chiaro ed esauriente:



Nel tutorial vengono utilizzate due monete da 1 Penny che, come già accennato, possono tranquillamente essere sostituite con altrettante monete da 2 o da 5 centesimi di Euro.

La fessura entro la quale scorre la decorazione centrale viene prodotta nel video con un perforatore di Stampin'Up, l'azienda che vende attraverso dimostratrici e per mezzo di incontri organizzati presso il domicilio della cliente (come fanno ad esempio Tupperware e Stanhome).
In Italia Stampin'Up non è ancora arrivata quindi occorre arrangiarsi altrimenti, ma non è un problema: si può realizzare l'apertura per mezzo di un cutter o di una taglierina, come viene suggerito in questo tutorial:

http://www.splitcoaststampers.com/resources/tutorials/spinner_card/

Cambiando i colori delle carte ed il soggetto centrale della card, si può ottenere una gran varietà di biglietti d'auguri diversi...a questo punto la domanda è di rito: ci proviamo anche noi?! ;-))



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29/07/12

Occhielli decorativi

Capita spesso che nei lavori di papercraft si utilizzino con finalità decorative oggetti o materiali mediati da altre attività artistiche se non addirittura prodotti per tutt'altri scopi.

E' il caso appunto degli occhielli di metallo, a volte chiamati impropriamente rivetti ma più noti con il termine inglese di eyelets. Li vediamo chissà quante volte nella vita di tutti i giorni: sono quei tondini che solitamente si utilizzano per rinforzare un'asola entro la quale deve scorrere un laccio...l'esempio più immediato che mi viene in mente è quello delle scarpe da tennis:



Essendo usati soprattutto in ambito artigianale o in sartoria, gli eyelets sono sempre stati facilmente reperibili nei negozi di ferramenta o di merceria, disponibili in forma circolare e nei classici colori del metallo, ovvero argento, oro e bronzo:



Da quando però sono stati adottati come decorazione anche nello scrapbooking e nel cardmaking, è possibile trovarli, nei negozzi specializzati, in una grande varietà di forme e colori:



Se vi piace il loro aspetto e vi tenta l'acquisto, ricordatevi però che per poterli applicare avrete la necessità di munirvi di una rivettatrice, quell'attrezzo particolare che vi permetterà di fissarli permanentemente sulla carta. In commercio ne troverete di vari tipi e potrete scegliere quello che fa al caso vostro in base al prezzo e alla praticità d'impiego.

Il principio di applicazione degli occhielli è sempre lo stesso: osservate l'immagine sottostante tenendo presente che è stato utilizzato un cartoncino liscio su una superficie e texturizzato sull'altra (il che vi permetterà di distinguere il fronte dal retro). Occorre prima di tutto creare sulla carta, nel punto in cui dovrà essere inserito l'occhiello, un foro di misura adeguata (foto 1). Successivamente si introduce nel foro l'occhiello (foto 2) e lo si ribatte sul retro con la rivettatrice in modo da allargarlo e schiacciarlo (foto 3) così che sul fronte risulti ben appianato e fissato alla carta (foto 4):



E' proprio nel terzo passaggio che vi servirà la rivettatrice: sul cilindro metallico dell'occhiello va esercitata infatti una notevole pressione affinchè esso possa aprirsi ed agganciarsi alla carta, pressione che si può ottenere in diversi modi...pensate che le prime rivettatrici si servivano addirittura di un martello! Esse erano costituite da un punzone metallico per forare la carta e da un ribattino per fissare l'occhiello, entrambi eventualmente dotati di punte intercambiabili per adattarsi alle varie dimensioni degli occhielli...Ma molto più utile di qualsiasi mia spiegazione vi sarà l'osservare l'attrezzo al lavoro in questo video:



Queste prime spartane rivettatrici sono ancora in commercio, sono relativamente economiche e sicuramente efficaci...ma visto il rumore che producono le sconsiglierei a chi soffre di emicrania e a chi ha dei vicini poco tolleranti! ;-)
Per fortuna esse sono state affiancate nel tempo da nuovi sistemi altrettanto efficaci ma meno rumorosi, come ad esempio quello che si serve del cosiddetto silent setter:



Qui la pressione viene esercitata tutta manualmente, nessun problema se si devono applicare uno o due occhielli, ma se sono di più si rischia di ritrovarsi con la mano ed il polso doloranti per l'eccessivo sforzo in una posizione innaturale...meglio scegliere allora un altro metodo!
Molto pratiche, poco costose e relativamente poco rumorose sono le rivettatrici a molla, come queste di Fiskars:



Sono molto facili da usare, non richiedono sforzo fisico perchè la pressione necessaria è ottenuta con l'allungamento ed il rilascio della molla e sono prodotte in tre misure all-in-one, ovvero non occorre smontare ed intercambiare gli accessori perchè ciascuna rivettatrice è dotata del punzone ad una delle estramità e del ribattino all'altra.
Eccole in funzione:



L'unico difetto che si può ascrivere a questo metodo è ancora quello della rumorosità, però si tratta di un solo colpo secco quando si rilascia la molla e credo sia meno irritante del picchiettare continuo di un martello...vi disturba comunque? Allora potrete ricorrere ad una rivettatrice a pinza, anch'essa in grado di creare il foro di passaggio e di ribattere l'occhiello.
Ecco il modello più comune, reperibile nei negozi di ferramenta:



Della rivettatrice a pinza ne esistono anche versioni più raffinate, commercializzate da aziende specializzate in attrezzi per il papercraft: come spesso succede in questi casi cambia un po' l'aspetto dello strumento, il prezzo cresce a dismisura...ma il funzionamento è lo stesso! ;-)
Osservate nel video la famosa rivettatrice Crop-a-dile:



I vantaggi delle rivettatrici a pinza sono la silenziosità e la comodità d'uso, alle quali però si oppone un solo ma grosso difetto: hanno un raggio d'azione limitato. Anche la costosissima Big Bite, la Crop-a-dile a braccio lungo che potete vedere nell'immagine sottostante (il cui prezzo si aggira intorno ai 50 €!) riesce ad applicare occhielli ad una distanza massima di circa 15 cm. e ciò ne circoscrive sicuramente le possibilità d'impiego.



Per finire è doveroso riconoscere che c'è anche chi riesce ad applicare gli eyelets senza bisogno di una rivettatrice...guardate il video:



E' un sistema semplice ed economico ed è sicuramente da tener presente...l'unica incognita restano gli occhielli: non so di che marca siano quelli utilizzati dalla simpatica Gina ma io ho provato con quelli che avevo in casa e non sono riuscita ad allargarli con la penna...anzi, per la verità non sono neppure riuscita a scalfirli! Troppo resistenti loro o troppo debole la sottoscritta?! :-)



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