19/10/14

Acqua brillante?

Ancor meglio: perlata e sberluccicosa! Ed è quella che si ottiene mescolando la comune acqua di rubinetto con le polveri pigmentate iridescenti per ricavare effetti cangianti ed insoliti adattissimi ai progetti da preparare per le prossime ricorrenze di Natale e fine anno.

Che io abbia un debole per i Perfect Pearls, i colori in polvere iridescenti di Ranger Ink, è cosa risaputa: li metterei ovunque perchè trovo che qualsiasi progetto abbia di che guadagnare con l'aggiunta della rivitalizzante luminosità che gli possono fornire le magiche polverine ;-)



Ma anche chi solitamente non si sente attratto da questi brillocchi in polvere deve assolutamente lasciarsi contagiare almeno in occasione della ricorrenza più scintillante dell'anno...ecco allora che vi propongo oggi un duo di cards natalizie realizzate dalla famosissima crafter Jennifer McGuire, nelle quali viene ampiamente utilizzata la tecnica di mixaggio delle polveri pigmentate con l'acqua:



Purtroppo le foto non rendono quasi mai giustizia ai Perfect Pearls...vogliamo provare con il video? Eccolo:



Come abbiamo visto, l'acqua spruzzata con un piccolo nebulizzatore Mini Mister ha lo scopo di far "rinvenire" il colore dei Distress Inks simulando la pittura ad acquerello, in più, grazie all'aggiunta di Perfect Pearls si ottiene un effetto perlato che cambia di tonalità a seconda della tinta di base, così che il risultato appare ricco di sfumature, come se si fosse utilizzata una intera tavolozza invece che solo un paio di gradazioni per colore!

Ci sono poi molte altre tecniche interessanti da notare in questi lavori di Jennifer McGuire, come ad esempio la tecnica resist, qui realizzata con la polvere da embossing bianca che, proteggendo la carta le impedisce di essere colorata, così che il contorno dell'immagine resta immacolato anche dopo il passaggio con i Distress Inks.



A proposito di Distress Inks: nel video li vediamo all'opera nel nuovo formato mignon che ha suscitato non poche perplessità fra gli addetti ai lavori: il formato ridotto sembrerebbe più pratico ma non dimentichiamo che quello dei Distress è un tipo d'inchiostro da usare in abbondanza e il tampone grande ne ottimizza la resa.
Inoltre Ranger ha avuto la cattiva pensata di commercializzare il prodotto in set di 4 tinte predefinite: è una trovata che piacerà ai neofiti, che in tal modo potranno disporre di un "assaggio" di più colori ad un prezzo contenuto, ma chi già possiede un certo numero di tamponi rischia di ritrovarsi con dei doppioni! Insomma il nuovo packaging dei Distress per ora non convince...

Altra tecnica di sicuro effetto è lo stamping tridimensionale ottenuto sovrapponendo ritagli della stessa timbrata in più strati, separati fra loro da biadesivo spessorato...scenografico, vero?! Ho scoperto poi che anche Jennifer McGuire usa le stesse mie forbici a molla:



Hanno lame di precisione e il taglio è facilitato dalla molleggiatura: per le articolazioni rizoartrosiche delle mie mani da vecchietta sono una vera manna...vietato ridere dei miei acciacchi, piuttosto provatele e sappiatemi dire! ;-)

Infine prendiamo nota del trucchetto che Jennifer c'insegna nella fase di rifinitura: ci sarà sicuramente già capitato di aver bisogno di perle adesive di un colore particolare che probabilmente non si trova in commercio...che problema c'è? Ora sappiamo che basta tingere le perle bianche con i pennarelli ad alcool per poter disporre di tutte le tonalità desiderate, con l'unica limitazione che esista un pennarello di quel colore...degli Spectrum Noir sono prodotte "solo" 168 gradazioni di sfumatura ...ci basteranno?! ;-)