22/01/17

Poveri ma belli

JUNK JOURNAL - LA DECORAZIONE
Eccoci arrivati al terzo appuntamento con il junk journal! Dopo aver elencato i MATERIALI che possono concorrere alla sua realizzazione e i sistemi di RILEGATURA più adatti a tenerne legate le pagine, oggi passiamo alla fase più divertente di tutto il lavoro, quella del completamento decorativo, esaminando insieme alcune delle idee più interessanti che la Rete ci offre per ispirarci...

Se già abbiamo avuto modo di cimentarci nell'art journal, la conoscenza delle tecniche mixed media incontrate nell'apposita sezione ad esso dedicata, potrebbe esserci utile ad intraprenderne la decorazione nel nostro junk journal, che in fondo altro non è che una versione riciclosa dell'art journal!



Ma anche se non abbiamo mai decorato un journal, non c'è da preoccuparsi, non dimendichiamoci infatti che si tratta pur sempre di un diario personale, dove ciascuno di noi potrà esprimersi con la forma e le tecniche che gli sono propri, senza preoccuparsi di restare fedele ad un modello imposto che non rispecchia il suo stile!
E ciò è tanto più vero per il junk journal che, formandosi dalla raccolta di elementi disomogenei, si presta ottimamente anche alla sperimentazione...che ne dite, ad esempio di scoprire nuovi coloranti frugando tra gli scarti di cucina?!



Le pagine del journal che abbiamo appena visto hanno infatti tutta l'aria di essere state invecchiate con la tecnica del the o del caffè (ne avevamo già parlato in un precedente articolo) che sfrutta le proprietà pigmentanti di questi alimenti: immergendovi la carta, essa assume infatti una delicata patina ad effetto vintage, accentuata poi, asciugando, dall'increspatura che ne arriccia i margini.



Analogo risultato lo potremo ottenere con altri alimenti che rilasciano pigmenti nell'acqua, ad esempio alcune verdure come zucca, spinaci, carote...pensiamoci, d'ora in poi, prima di buttare l'acqua della bollitura! ;-)

Un altro junk jurnal che desidero mostrarvi, perchè mi offre la possibilità di alcune notazioni interessanti, è quello presentato nel video seguente, dove potremo apprezzarne tutte le fasi di realizzazione, che partono con il recupero della copertina di un vecchio libro e terminano con la cucitura, sul suo dorsino, delle pagine variamente ottenute:



La prima osservazione è un invito a non dare per scontato che nei filmati appena caricati siano presentate metodiche nuove...osservate il rivestimento di copertina del mini album qui sotto: l'ho realizzato con carta velina stropicciata, colla vinilica e una spruzzata di Perfect Pearls dorato, quindi una tecnica molto simile a quella illustrata nel video...



C'è da dire però -e chissà se qualcuno fra voi se ne ricorda!- che questo progetto era già presente nella galleria di esempi portata da Think Pastel all'Hobby Show Milano nel 2012 (quando era ancora una fiera che valeva la pena di visitare!) ovvero ben cinque anni fa...
Dunque, in questo video pubblicato di recente, abbiamo visto una tecnica piuttosto datata...insomma una tecnica riciclata, in sintonia con lo spirito del junk journal! :-)

Un'altro doveroso appunto riguarda l'importanza che attribuiamo ai nostri attrezzi, al punto da ritenerne alcuni indispensabili...mentre invece il più delle volte non lo sono!
Prendete lo stonda-angoli: io per prima lo reputo irrinunciabile, eppure il video ci ha dimostrato che basta ingegnarsi con un flaconcino ed un paio di forbici per ottenere lo stesso risultato!



Ed infine una considerazione a proposito degli errori che, immancabilmente, capita a tutti di commettere: rispondendo sinceramente, ditemi se, come è successo alla ragazza nel video, vi foste accorti solo alla fine di aver cucito un gruppo di pagine capovolte, vi sareste presi la briga di disfare e rifare l'operazione? Per quanto mi riguarda credo proprio di no, detesto ripetere uno stesso lavoro più volte, e probabilmente avrei cercato di rimediare in qualche altro modo! ;-) Si sarebbe potuto, ad esempio, chiudere la busta nella parte inferiore e tagliarla in alto o di lato...oppure eliminarla del tutto!

Tanto più che, volendo riciclare una busta, abbiamo altre possibilità:



Anche per quanto concerne la copertina, i suggerimenti alternativi non mancano...che ve ne pare di questa ad effetto simil-pelle, realizzata alterando delle buste da ufficio con Distress e colla vinilica?



Se invece ci solletica l'idea di mischiare materiali insoliti, potremmo prendere in considerazione una copertina in stoffa:



E, per concludere con coerenza, ecco un'altra proposta a tema ricicloso: creare coloratissime tags da inserire nel journal (e non solo!) utilizzando le striscioline di carta avanzate da precedenti lavori!



Basta così, lo giuro! Del resto se dopo tre settimane non sono riuscita a contagiarvi con il virus del junk journal, significa che siete proprio immuni e l'epidemia vi risparmierà! ;-)