27/03/11

La carta acid free

La carta acid free, ovvero priva di acidi, è salita rapidamente agli onori del papercraft a seguito del diffondersi dello scrapbooking così che molti sono convinti che il suo impiego sia da riservarsi nell'ambito di tale hobby quale sussidio nella conservazione del materiale fotografico. In realtà la carta acid free è conosciuta ed utilizzata correntemente già dalla metà del secolo scorso, sia in campo editoriale che commerciale, poichè garantisce maggiore resistenza alla luce e miglior durata nel tempo rispetto alla carta acida: in pratica libri e documenti restano integri a lungo (si parla di almeno 100 anni!).

Inoltre il processo di fabbricazione della carta acid free comporta una minore usura dei macchinari e delle attrezzature di lavorazione così che un sempre maggior numero di cartiere ha abbandonato via via i vecchi sistemi per passare a questo.


Dal punto di vista pratico la carta priva di acidi è indistinguibile ad occhio nudo dalla carta comune così che si era pensato di contrassegnarla con un apposito simbolo (lo vedete accanto all'introduzione di questo articolo) ciò nonostante sono pochi i produttori che l'hanno adottato e per il consumatore finale diventa difficile orientarsi. Fanno eccezione le carte da scrapbooking di aziende famose che presentano lungo uno dei lati una striscia bianca nella quale, oltre al nome della ditta e ad altre informazioni, viene indicato chiaramente che si tratta di un materiale privo di acidi:



Nell'ambito del papercraft la carta acid free trova impiego principalmente nei lavori di scrapbooking perchè la sua natura chimica impedisce il deterioramento del materiale fotografico con cui viene in contatto, tuttavia essa è disponibile in così tante varietà di colori e fantasie che risulta appetibile ed utilizzabile in molte altre attività che nulla hanno a che vedere con le fotografie.


Per quanto riguarda il formato le carte acid free sono disponibili principalmnte nelle due misure classiche degli album di scrapbooking: 8x8 e 12x12 espresse in pollici (ovvero all'incirca 20x20 e 30x30 cm.) meno usuali il formato A4 ed il formato cartolina.


La grammatura può variare dagli 80 ai 220 gr/mq quindi per quanto concerne l'impiego di collanti e colori vi rimando a quanto già detto per carta comune e carta da disegno, segnalandovi però che, se l'impiego avviene per lavori di scrapbooking, esistono sia adesivi che colori anch'essi privi di acidi.


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20/03/11

Big Shot: le maschere di taglio

Navigando sul sito della Sizzix si può vedere quanti tipi di maschere di taglio siano disponibili per la Big Shot...attenzione però: le fustelle non differiscono tra loro solo per la forma, che è la caratteristica più evidente, ma anche per la resa sui diversi materiali , ecco perchè è bene imparare a distinguere un modello dall'altro.

I primi modelli di Big Shot, dall'aspetto spartano -nulla a che vedere con l'elegante carrozzeria nera e rosa di adesso!- impiegavano fustelle ad alto spessore che oggi vengono dette Originals:




Queste fustelle tagliano praticamente di tutto: carta, cartoncino, cartone compresso, stoffa, feltro, sughero, lamina metallica, fogli di acetato e persino di materiale plastico.
A causa dello spessore considerevole non hanno bisogno della piattaforma multifunzione e vengo utilizzate con il solo ausilio dei tappetini di taglio.

Praticamente indistinguibili dalle Originals sono le fustelle Bigs, ovvero i nuovi modelli realizzati impiegando la vecchia struttura ad alto spessore:



Anch'esse, come le Originals, non hanno bisogno della piattaforma multifunzione e per entrambelo schema di sovrapposizione per il taglio è il seguente:

- Primo tappetino di taglio a far da base
- Fustella (con la parte spugnosa rivolta in alto)
- Materiale da tagliare
- Secondo tappetino di taglio

Fatto il sandwich (o wafer, come viene chiamato nelle spiegazioni di Sizzix) si passa tutto sotto il rullo della macchina.

Esiste poi un altro tipo di mascherine di taglio, le Sizzlits, con aspetto molto diverso dalle precendenti:



Esse sono leggere e poco ingombranti, con il vantaggio di poterle riporre in spazi ristretti, ma riescono a tagliare solo materiali a basso spessore come carta, cartoncino e stoffa.
S utilizzano insieme alla piattaforma multifunzione ed il wafer è costituito in questo modo:

- Come base la piattaforma multifunzione con il Tab 2 aperto (ovvero la pagina più superficiale della piattaforma non partecipa al wafer)
- Primo tappetino di taglio
- Fustella (con la parte gommosa grigia rivolta in alto)
- Materiale da tagliare
- Secondo tappetino di taglio

Non preoccupatevi se non avete capito un'acca dellle mie spiegazioni, quando avrete per le mani la big shot in carne ed ossa...ops, volevo dire in plastica e metallo, vi sarà tutto più chiaro...anche perchè la formazione del wafer per ogni tipo di accessorio è dettagliatamente illustrata sulla piattaforma multifunzione! ;-))



In un prossimo articolo parleremo delle Textures e delle capacità di embossare della Big Shot.


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13/03/11

Lo stamping col candeggio

No, non si tratta di un nuovo programma di lavaggio, bensì di una tecnica di cardmaking che sfrutta un prodotto umile ed economico come la candeggina per ottenere effetti particolari sulla carta.
Anche se sono rimaste in poche le massaie che usano fare il bucato con la candeggina, sostituita da additivi meno aggressivi, più profumati (e più costosi!) a tutte è noto lo straordinario potere sbiancante sui tessuti di questo umile prodotto domestico...non tutte sanno però che lo stesso effetto può essere applicato anche alla carta, ottenendo risultati sorprendenti, come dimostrano i due video che vi propongo oggi.

Nel primo filmato ci viene mostrato come ottenere un tampone per timbri usando dello Scottex ripiegato intriso di candeggina:




Nel secondo video viene invece utilizzata la candeggina per colorare...ops, volevo dire per scolorare la carta, in modo da ottenere un effetto pittorico tono su tono:




Visto il basso costo e la facilità di reperimento del prodotto direi proprio che questa tecnica di stamping fai-da-te valga la pena di provarla!


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