29/01/17

Panico da foglio bianco?

RIEMPIRE UN JOURNAL
Ebbene sì, lo riconosco: non sono stata di parola! Dopo essermi dilungata sulla materia per tre settimane di fila, avevo promesso di non tornare più sul junk journal...ed ecco invece che oggi sono qui per affrontare, è vero, un altro argomento, ma che ad esso è strettamente correlato!
Prima di accusarmi di scarsa coerenza vi chiedo però di lasciarmi spiegare il motivo che mi ha indotto a ritornare sui miei passi, nonostante il disappunto di quelli che all'art journal sono poco interessati...

Sebbene, a giudicare dai commenti che ho ricevuto, gli utenti della Guida immuni al fascino del diario personalizzato, siano rimasti davvero pochini...
Del resto è comprensibile: se siamo abbastanza egocentrici da spendere tempo, denaro ed energie in attività che noi definiamo artistiche e gli altri futili, come possiamo resistere alla tentazione di immortalare noi stessi ed il nostro lavoro per futura memoria?! ;-)



Infatti chi mi ha scritto in relazione agli ultimi articoli della Guida, ha mostrato in linea teorica interesse per l'argomento confessando però l'incapacità a concretizzare in pratica il suo coinvolgimento.
Mi è stato anche fatto notare che i journals presentati la scorsa settimana a titolo d'ispirazione erano sì gradevoli...ma le pagine erano completamente vuote, quindi improponibili come idee per i contenuti! Sarebbe apprezzabile insomma anche qualche dritta sul come riempirle...



Non sia mai che, una volta lanciato il sasso, io ritiri la mano! ;-)
E così, tanto per farvi un esempio, vi faccio vedere il video di un progetto realizzato durante un corso da Think Pastel: data la struttura, che prevedeva elementi eterogenei per lo più riciclati da articoli da ufficio, si sarebbe potuto definire come un junk journal...se non fosse per il fatto che, dovendo distribuire kits tutti uguali alle diverse partecipanti, i materiali erano nuovi e non recuperati dalla spazzatura! ;-)



Ma questo è solo un suggerimento, perchè per vincere il panico da foglio bianco (ma sarebbe meglio dire l'ansia da pagina intonsa) ed iniziare a riempire il nostro journal, sia esso un junk journal, un art journal o un travel journal, dobbiamo aver ben chiaro un concetto: si tratta di un diario nel quale raccontare noi stessi, le nostre esperienze e le nostre sensazioni...insomma, contrariamente a quanto ci succedeva a scuola, quando era l'insegnante che ci forniva l'argomento del componimento in classe ed eravamo tenuti a rispettarlo, in un journal non abbiamo limiti di sorta, possiamo esprimere tutto ciò che vogliamo senza il rischio di andare fuori tema!



Se siamo prevalentemente orientati ad esprimerci attraverso le immagini (disegnate, dipinte o incollate non ha rilevanza) potremo realizzare un art journal accompagnato da brevi porzioni di testo, che potranno essere nostri pensieri, citazioni di libri, proverbi, canzoni...



Se ci piace viaggiare potremmo raccogliere nel journal mappe, notizie, curiosità di un paese che sognamo da tempo di raggiungere oppure i ricordi riportati dai posti che abbiamo già visitato, riempiendolo di fotografie...



Se non disdegnamo di annoverare, tra le nostre fonti di piacevoli esperienze, la buona cucina, potremo inserire tra le pagine del journal il resoconto di un'uscita al ristorante oppure la descrizione di una ricetta che ci ha particolarmente soddisfatto:



Gli argomenti che possiamo trattare, attingendo alla nostra vita quotidiana, sono davvero molteplici: la recensione di un libro che abbiamo letto, la trama di un film che ci ha emozionato, la descrizione dell'abito che abbiamo intenzione d'indossare per una particolare occasione, un fatto di cronaca che ci ha colpito, l'elenco delle cose che ci fanno felici e di quelle che detestiamo o che ci fanno arrabbiare...persino una banalissima lista della spesa può entrare di merito nel journal perchè è parte della nostra vita!
Ricordiamocene, prima di affermare non so come riempire il mio journal! ;-)



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22/01/17

Poveri ma belli

JUNK JOURNAL - LA DECORAZIONE
Eccoci arrivati al terzo appuntamento con il junk journal! Dopo aver elencato i MATERIALI che possono concorrere alla sua realizzazione e i sistemi di RILEGATURA più adatti a tenerne legate le pagine, oggi passiamo alla fase più divertente di tutto il lavoro, quella del completamento decorativo, esaminando insieme alcune delle idee più interessanti che la Rete ci offre per ispirarci...

Se già abbiamo avuto modo di cimentarci nell'art journal, la conoscenza delle tecniche mixed media incontrate nell'apposita sezione ad esso dedicata, potrebbe esserci utile ad intraprenderne la decorazione nel nostro junk journal, che in fondo altro non è che una versione riciclosa dell'art journal!



Ma anche se non abbiamo mai decorato un journal, non c'è da preoccuparsi, non dimendichiamoci infatti che si tratta pur sempre di un diario personale, dove ciascuno di noi potrà esprimersi con la forma e le tecniche che gli sono propri, senza preoccuparsi di restare fedele ad un modello imposto che non rispecchia il suo stile!
E ciò è tanto più vero per il junk journal che, formandosi dalla raccolta di elementi disomogenei, si presta ottimamente anche alla sperimentazione...che ne dite, ad esempio di scoprire nuovi coloranti frugando tra gli scarti di cucina?!



Le pagine del journal che abbiamo appena visto hanno infatti tutta l'aria di essere state invecchiate con la tecnica del the o del caffè (ne avevamo già parlato in un precedente articolo) che sfrutta le proprietà pigmentanti di questi alimenti: immergendovi la carta, essa assume infatti una delicata patina ad effetto vintage, accentuata poi, asciugando, dall'increspatura che ne arriccia i margini.



Analogo risultato lo potremo ottenere con altri alimenti che rilasciano pigmenti nell'acqua, ad esempio alcune verdure come zucca, spinaci, carote...pensiamoci, d'ora in poi, prima di buttare l'acqua della bollitura! ;-)

Un altro junk jurnal che desidero mostrarvi, perchè mi offre la possibilità di alcune notazioni interessanti, è quello presentato nel video seguente, dove potremo apprezzarne tutte le fasi di realizzazione, che partono con il recupero della copertina di un vecchio libro e terminano con la cucitura, sul suo dorsino, delle pagine variamente ottenute:



La prima osservazione è un invito a non dare per scontato che nei filmati appena caricati siano presentate metodiche nuove...osservate il rivestimento di copertina del mini album qui sotto: l'ho realizzato con carta velina stropicciata, colla vinilica e una spruzzata di Perfect Pearls dorato, quindi una tecnica molto simile a quella illustrata nel video...



C'è da dire però -e chissà se qualcuno fra voi se ne ricorda!- che questo progetto era già presente nella galleria di esempi portata da Think Pastel all'Hobby Show Milano nel 2012 (quando era ancora una fiera che valeva la pena di visitare!) ovvero ben cinque anni fa...
Dunque, in questo video pubblicato di recente, abbiamo visto una tecnica piuttosto datata...insomma una tecnica riciclata, in sintonia con lo spirito del junk journal! :-)

Un'altro doveroso appunto riguarda l'importanza che attribuiamo ai nostri attrezzi, al punto da ritenerne alcuni indispensabili...mentre invece il più delle volte non lo sono!
Prendete lo stonda-angoli: io per prima lo reputo irrinunciabile, eppure il video ci ha dimostrato che basta ingegnarsi con un flaconcino ed un paio di forbici per ottenere lo stesso risultato!



Ed infine una considerazione a proposito degli errori che, immancabilmente, capita a tutti di commettere: rispondendo sinceramente, ditemi se, come è successo alla ragazza nel video, vi foste accorti solo alla fine di aver cucito un gruppo di pagine capovolte, vi sareste presi la briga di disfare e rifare l'operazione? Per quanto mi riguarda credo proprio di no, detesto ripetere uno stesso lavoro più volte, e probabilmente avrei cercato di rimediare in qualche altro modo! ;-) Si sarebbe potuto, ad esempio, chiudere la busta nella parte inferiore e tagliarla in alto o di lato...oppure eliminarla del tutto!

Tanto più che, volendo riciclare una busta, abbiamo altre possibilità:



Anche per quanto concerne la copertina, i suggerimenti alternativi non mancano...che ve ne pare di questa ad effetto simil-pelle, realizzata alterando delle buste da ufficio con Distress e colla vinilica?



Se invece ci solletica l'idea di mischiare materiali insoliti, potremmo prendere in considerazione una copertina in stoffa:



E, per concludere con coerenza, ecco un'altra proposta a tema ricicloso: creare coloratissime tags da inserire nel journal (e non solo!) utilizzando le striscioline di carta avanzate da precedenti lavori!



Basta così, lo giuro! Del resto se dopo tre settimane non sono riuscita a contagiarvi con il virus del junk journal, significa che siete proprio immuni e l'epidemia vi risparmierà! ;-)



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15/01/17

Legami...alternativi!

JUNK JOURNAL - LA RILEGATURA
La scorsa settimana vi ho presentato il junk journal, elencandovi i materiali che si possono usare per realizzarlo, con la speranza che sarebbe diventato anche per voi il sistema creativo d'interpretare le norme per la raccolta differenziata dei rifiuti... Sono riuscita ad interessarvi? Allora, dopo aver chiarito il COSA è possibile riciclare, approfondiamo insieme il COME farlo, ovvero qual'è il sistema migliore per trasformare la spazzatura in arte! ;-)

Il primo dubbio che di solito ci assale dopo aver raccolto (o è meglio dire accumulato?!) il materiale adatto è come tenerlo insieme nel journal.
Chi dispone di una macchina rilegatrice probabilmente avrà già deciso di spiralare le pagine, perchè è il sistema più pratico e veloce...però attenzione: se vogliamo restare fedeli al principio del riciclo anche le spirali dovranno essere recuperate! Non sarà un problema per chi ha avuto l'accortezza di conservarle, come vi suggerivo in un precedente articolo della Guida... ;-)



Un altro metodo per legare insieme le pagine potrebbe essere quello d'incernierarle con gli appositi anelli da rilegatura apri-e-chiudi: sono economici e semplicissimi da applicare, però il risultato è meno pratico, soprattutto con pagine di dimensioni e spessore variabili come sono quelle provenienti dal riciclo di materiali diversi.



Sicuramente molto usata nella realizzazione dei junk journals, è poi la rilegatura che prevede la cucitura delle pagine tra loro: è un'operazione più laboriosa delle altre ma è attuabile con attrezzi che tutti abbiamo in casa, come ago e filo, inoltre garantisce una buona tenuta nel tempo ed è esteticamente gradevole, sia quando è a vista, come in questo caso:



...Ma anche quando è sostenuta da un dorsino, che è il caso più comune:



Che ne dite, ci vogliamo provare? Ecco allora un video che ne illustra brevemente gli elementari passaggi...abbordabili anche da chi non è esperto nei lavori di cucito! ;-)



Non è un metodo particolarmente complicato, richiede solo un po' più di pazienza, tuttavia se non disponiamo della Bind-It-All e se gli anelli apri-e-chiudi non ci attirano, questa potrebbe essere una soluzione alternativa...a meno che non si decida di bypassare il problema della rilegatura utilizzando per il nostro junk journal un quaderno riciclato sul quale incollare gli altri materiali:



Il quaderno è solo un esempio, per creare il junk journal potremo infatti recuperare una vecchia agenda o un libro che siamo certi di non voler più rileggere. In tal caso teniamo presente che sarà necessario sfoltire un po' il numero di pagine, per diminuire lo spessore e lasciare posto alle eventuali decorazioni, soprattutto se saranno tridimensionali:



Ecco fatto, una volta scelta la rilegatura che più ci soddisfa, non abbiamo altro da fare se non assemblare le pagine del nostro junk journal e decorarlo a piacere...
E se siamo a corto d'ispirazione, ci pensa come al solito Santa Madre Rete a soccorrerci: diamoci appuntamento per la prossima settimana per esaminare insieme le idee più interessanti da copiare...ops, volevo dire da reinterpretare! ;-)



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08/01/17

Spazzatura...creativa!

JUNK JOURNAL - I MATERIALI
Passate le feste più impegnative dell'anno, si ricomincia con la consueta routine quotidiana, galvanizzati da una marcia in più: i buoni propositi che tutti immancabilmente formuliamo all'arrivo del nuovo anno. C'è chi, dopo le abbuffate natalizie ha stabilito di mettersi a dieta, c'è chi si è ripromesso di riordinare le bollette e i conti di casa, ammucchiati disordinatamente in un cassetto, c'è chi ha deciso di collaborare con un'associazione di volontariato, dedicando più tempo agli altri...

E noi, spiriti creativi, che impegni abbiamo programmato per il 2017?
Se ancora non ci avete pensato, che ne direste d'iniziare un nuovo e particolarissimo art journal completamente ricicloso? Il momento è propizio: quale miglior punto di partenza del primo mese dell'anno?!



Ma c'è anche un motivo in più: il junk journal, perchè questa è l'idea, è un diario creativo realizzato utilizzando le tecniche mixed media, proprie dell'art journal, ma applicandole a pagine ottenute dal recupero di materiali altrimenti destinati all'immondizia...e, ditemi voi, non è forse questo il periodo dell'anno in cui più facilmente si accumulano rifiuti, inevitabili residui del Natale?!



Un junk journal, per potersi definire tale, deve infatti essere costituito esclusivamente da materiali riciclati: il termine inglese junk significa appunto rifiuto, rottame, avanzo...
Se pensiamo a quanta spazzatura si produce quotidianamente in una casa, possiamo quasi dire che il junk journal, in pratica, si fabbrica da solo!
Proviamo a stilare un elenco...

CARTA
E' sicuramente il materiale che reperiremo in maggior quantità e quello che sfrutteremo sicuramente di più perchè si può ritagliare, piegare, colorare distressare...e potremo recuperarlo da:
- Volantini, cataloghi e brochures pubblicitari
- Pagine di libri, riviste, giornali
- Buste per lettera e cartoline illustrate
- Sacchetti del pane e di cartoleria
- Pagine di agende e calendari
- Shopper commerciali
- Spartiti musicali
- Fogli di carta da regalo e/o da pacco
- Vecchie fatture e bollette
- Centrini e pirottini per dolci
- Campionari di carta da tappezzeria
Tutti questi elementi potranno costituire la struttura portante del junk journal, ovvero le pagine. Osservate come sono stati utilizzati alcuni di tali oggetti nel video seguente:



Immagino che abbiate riconosciuto anche voi, tra le pagine, alcuni elementi provenienti dalle confezioni di materiali per scrapbooking! :-)

Sempre fatti di carta, ci sono poi tanti oggetti di piccolo formato come:
- Bustine di the e tisane
- Talloncini dei capi d'abbigliamento
- Biglietti di aereo, treno ed autobus
- Carte da gioco e biglietti da visita
- Biglietti di cinema, teatro, stadio
- Francobolli, scontrini, gratta e vinci...
Essi hanno dimensioni troppo ridotte per essere impiegati come pagine...ma, come abbiamo visto nel video, possono diventare degli originali elementi decorativi!



CARTONE E CARTONCINO
Questo gruppo comprende materiali cartacei di spessore medio-alto come:
- Scatole da imballaggio in cartone polionda
- Confezioni alimentari di pasta, cereali, biscotti...
- Confezioni di cosmetici e profumi
- Copertine di libri, quaderni, agende
- Scatole di camicie e pigiami
Potremo utilizzare questi materiali più robusti per realizzare le copertine del nostro junk journal.



STOFFA E PIZZO
E' strano che nessuno abbia ancora pensato di dedicare a questi materiali un apposito contenitore per la raccolta differenziata! Esistono, è vero, i cassonetti per la raccolta degli abiti dismessi ma ci sono un'infinità di altri oggetti in stoffa che, se non riciclati, finiscono nella spazzatura generica:
- Ritagli di stoffa avanzata da lavori di sartoria
- Tulle e pizzo delle confezioni di confetti per bomboniere
- Nastri dei pacchetti regalo
- Tovaglioli scompagnati (le tovaglie si usurano sempre per prime!)
Sono tutti elementi che si possono riutilizzare come decorazioni, osservate ad esempio come sono stati sfruttati alcuni materiali di questo tipo per realizzare un quadretto...e immaginate di farlo diventare una pagina del vostro junk journal!



ALTRI MATERIALI
Questo insieme, piuttosto eterogeneo, comprende:
- Sacchetti e buste in plastica, che si possono usare come pagine-contenitore
- Acetato da imballaggio (come quello delle fustelle!) che può essere impiegato come inserto trasparente
- Caps metallici di bottiglie da bibita, che possono essere appiattiti con la Big Shot, trasformandosi in medaglioni decorativi
- Clips, spille da balia, forcine e mollette per capelli, spilli da sarta, chiodi...tutti oggetti che, quando si deformano o arrugginiscono, vengono buttati via ed invece possono diventare elementi di ancoraggio o decorazione in un journal dallo stile vintage!
- Blister di confezionamento di prodotti cosmetici o sanitari come ciprie, rossetti, sticks emostatici, ombretti, cerotti...se reincollati su cartoncino, possono trasformarsi in shower boxes per memorabilia ad alto spessore. ;-)
- Elastici e fascette per capelli, spago, stringhe e lacci di scarpa: tutti adatti a legare tags o, i più lunghi, a tener chiuso il journal.
- Bottoni, ciondoli, sassolini, conchiglie, chiavi, moschettoni, catenine, piume, fibbie...e tanti altri piccoli oggetti che arricchiscono il journal, conferendogli un tocco di autentico vissuto.



Che mi dite adesso, vi attira la realizzazione di un junk journal? Allora tornate a trovarmi ed esamineremo insieme le idee più interessanti per trasformare la nostra spazzatura in creatività allo stato pratico! ;-)



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