08/12/10

Filigrana di carta

Ovvero il Quilling, un'attività di papercrafting che imita i manufatti orafi in filigrana....con un tocco in più, il colore!
E' un lavoro che richiede pazienza ma che è molto semplice da realizzare, tant'è vero che spesso viene fatto eseguire anche ai bambini della scuola elementare...ai miei tempi le maestre ci facevano usare come materiale le stelle filanti, oggi esistono in commercio striscioline di carta pretagliate in un'infinita varietà di tinte:






Ma esattamente che cos'è il quilling? Apparentemente il suo nome non ci dice molto, infatti in inglese quill significa penna d'oca! Ma se indaghiamo nel passato scopriamo che un tempo i cilindretti caratteristici del quilling venivano realizzati avvolgendo le striscioline di carta attorno al calamo di una penna doca...e quindi tutto diventa più chiaro!
Componendo in vario modo questi rotolini di carta si possono ottenere forme e disegni anche piuttosto elaborati.....più che le parole però può essere d'aiuto questo video introduttivo della Docrafts, una società inglese che produce materiali per papercrafting:







Come abbiamo visto nel video, oltre allo strumento di base per arrotolare le striscioline di carta, esistono tanti altri attrezzi che facilitano il lavoro:







Per non parlare di vere e proprie macchine per quilling come quella che produce ondulazioni sulle strisce di carta, oppure l'altra, piuttosto costosa, che taglia frange di lunghezza variabile per la realizzazione di fiori:









Però, se vogliamo provare a cimentarci nel quilling senza spendere un capitale, possiamo seguire il consiglio di Carole Meisenhelter che ha fabbricato in proprio l'attrezzo per arrotolare la carta, usando un ago con la cruna tagliata infilato in uno spinotto di legno (quelli che si usano per tenere insieme le giunture dei mobili!):







E la colla? Esistono sicuramente in commercio delle colle specifiche, ma la loro peculiarità sta più che altro nella confezione, un flacone dotato di beccuccio erogatore molto sottile (che va tenuto pulito ed aperto passandovi ogni tanto uno spillo):







In realtà si può impiegare la comune colla vinilica e, se non è dotata di un puntale sottile, ne possiamo versare una piccola quantità in un piattino ed usarla intingendovi la punta di uno stuzzicadenti:







Cosa possiamo realizzare con il quilling? In molti siti amatoriali è possibile trovare esempi delle forme di base: tondini, riccioli, foglie, cuori, ecc. Sta a noi metterli insieme con un po' di fantasia...oppure seguendo qualche tutorials su Internet!
E anche coloro che snobbano quest'attività ritenendola limitata o troppo elementare, si ricrederanno dando un'occhiata alle opere dell'artista russa Yulia Brodskaya, esempi di raffinata eleganza ed impareggiabile accuratezza.


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21/11/10

Il cartoncino

Continuiamo l'elenco dei materiali impiegati nel papercrafting parlando di uno di quelli più comunemente usati, il cartoncino. In questa definizione rientrano vari tipi di carta, accomunati dalla maggior consistenza rispetto alla carta comune e dalla possibilità di tramatura (cartoncino ruvido o texturizzato). La pesantezza varia dai 170 ai 230 gr/mq come per la carta da disegno pesante, rispetto alla quale però il cartoncino è più economico ed è disponibile in fogli di grande formato (fino a 70x100 cm) che possono essere ritagliati secondo il bisogno; lo si trova in vari colori e di solito ha una superficie più ruvida da un lato e più liscia dall'altro:



E' comunque disponibile anche confezionato in album a fogli mobili di diverso colore, che, sebbene più costosi, sono molto comodi per i lavori di cardmaking:



Per l'impiego sul cartoncino di colori e di colle vale quanto già detto sulla carta da disegno, ovvero lo si può decorare con matite colorate, pastelli, penne, pennarelli, inchiostri ed acrilici.
In quanto alle colle si possono usare nastro biadesivo, colla in stick, Vinavil, colla liquida, Coccoina.
Il cartoncino si presta ottimamente al taglio con le punches di medie e grandi dimensioni, poco indicate invece le fustelle più piccole.

Un tipo particolare di cartoncino è il cosiddetto Bristol (dal nome della città inglese nella quale viene prodotto):



Si tratta di un cartoncino dalla superficie particolarmente liscia e poco assorbente che, nel settore grafico, viene ritenuta l'ideale per disegnare con le penne a china. Nei lavori di papercraft non sono apprezzabili differenze rispetto al comune cartoncino di produzione nostrana.

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26/09/10

La card che cambia colore

Sembra opera di magia ed invece è frutto di un preciso lavoro di sovrapposizione questa card che si colora uscendo dalla busta.

E' realizzata sovrapponendo un foglio di acetato trasparente, timbrato, al foglio di cartoncino, timbrato e colorato.


State a vedere:





Non è difficile, vero? L'importate è prestare molta cura nel sovrapporre con precisione le due immagini...
Che dite, ci proviamo anche noi?


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27/08/10

La scelta della carta

Quando ci si accinge a mettere in pratica un progetto di papercraft è bene sapere qual'è la carta giusta da usare, per evitare inconvenienti e delusioni che dipendono non tanto dal nostro operato quanto dalle caratteristiche e dai limiti della carta che abbiamo scelto.
E' ovvia la constatazione che non si debba usare la carta velina per fabbricare scatoline, così come è intuitivo che il cartoncino pesante non è adatto ai lavori di piegatura ma, tra questi due estremi, i formati di carta in commercio sono così numerosi, diversi tra loro per consistenza, grammatura e composizione, che è davvero difficile orientarsi!

Cerchiamo allora di fare un sommario elenco dei più comuni tipi di carta (tutti è impossibile!) reperibili nelle cartolerie specializzate o nei negozi di belle arti, in modo da poter effettuare una scelta consapevole al momento del bisogno.
Oggi prendiamo in considerazione la carta comune e quella da disegno, vedremo via via gli altri materiali negli articoli successivi.

CARTA COMUNE
Con questo termine intendo la carta da 80 gr/mq che viene solitamente venduta in risme da 500 fogli ed è impiegata per le fotocopie. E' disponibile in diversi colori (bianca, tinte pastello, tinte forti) e nei due formati classici A4 ed A3 e può essere utilizzata per completare ed abbellire i lavori di papercrafting che abbiano come base il cartoncino perchè da sola è un po' troppo leggera.




Può essere decorata con matite colorate e penne Biro ed incollata con colla roller o nastro biadesivo....insomma tutti materiali "a secco" per evitare di deformarla.

Può essere sagomata con le punches, meglio se di piccole dimensioni perchè in quelle grandi tende a piegarsi e a causare l'inceppamento dell'attrezzo.

CARTA DA DISEGNO
Di maggiore grammatura, da 110 gr/mq a 220 gr/mq, è generalmente bianca o avorio, può avere superficie liscia (per il disegno tecnico) o ruvida (per il disegno a mano libera) ed è venduta in blocchi o album di formato standard: il tipo più facilmente reperibile è la carta Fabriano distinta dalle sigle F2 (quella da 110 gr/mq) ed F4 (220 gr/mq):




Ha una media resistenza all'umidità, quindi può essere decorata, oltre che con i colori "a secco", anche con pennarelli, inchiostri, acrilici; per lo stesso motivo la si può incollare con colle umide (Coccoina, colla in stick, Vinavil, colla liquida) anche se tiene meglio con il biadesivo, in nastro o in roller.

E' il tipo di carta ideale per la sagomatura con le punches, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, perchè quelle più piccole richiedono una maggiore pressione e non sempre riescono a tagliarla.


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01/05/10

Il biglietto.....voltafaccia

Viene chiamato in diversi modi, swing card, flip card, flip-flap card...tutti termini che cercano di descrivere la caratteristica principale di questo biglietto: il movimento. Traducendo dall'inglese infatti:
Swing: dal verbo to swing= ruotare, dondolare
Flip: dal verbo to flip= lanciare, dare un colpetto
Flap: dal verbo to flap= agitare, muovere

Questo biglietto ha infatti un pannello centrale che ruota su sè stesso mostrando una faccia quando è chiuso e un'altra faccia quando è aperto.
E' abbastanza semplice da realizzare, soprattutto se seguiamo questo tutorial di Michelle Wedemeyer, sempre molto chiara e dettagliata nelle sue spiegazioni:



Sul suo blog, Michelle ci fornisce uno schema con le misure in pollici, però per la riuscita del biglietto è più importante che si rispettino le proporzioni che non le misure precise, infatti esso è formato da 5 parti di uguale larghezza:


L'altezza, sia del biglietto intero che del pannello centrale, può essere determinata a piacere. Nello schema le linee sottili rappresentano le piegature mentre sono evidenziate in giallo le linee di taglio.

Eccovi la mia interpretazione personale:



Le decorazioni sono state ottenute con timbrature embossate e con l'applicazione della tecnica del tovagliolo (la fonte è sempre l'inesauribile Michelle Wedemeyer!) di cui parleremo sicuramente in un prossimo articolo.

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18/04/10

Il biglietto tutto in uno

Se facessimo un sondaggio fra gli appassionati del cardmaking per capire qual'è la fase del lavoro che più spesso trascurano, cosa scopriremmo secondo voi?

Io sono pronta a scommettere che per la maggior parte di loro l'elemento meno appetibile da realizzare resti sempre la busta.
Un po' perchè il meglio dell'energia creativa viene profusa nella produzione del biglietto e un po' perchè -lo sappiamo tutti!- il tempo è tiranno e non sempre ne abbiamo a sufficienza per corredare di una busta coordinata la card che abbiamo realizzato all'ultimo minuto per il compleanno di un'amica o per il matrimonio di una collega.

E va a finire che il nostro sudato progetto viene consegnato così com'è, senza incartarlo, o -peggio!- viene mortificato chiudendolo in una busta commerciale bianca che più-anonima-di-così-non-si-potrebbe!


Non disperate, amiche frettolose e superimpegnate, perchè il simpatico biglietto d'auguri che vi mostro oggi risolve i nostri problemi, infatti richiudendosi diventa....la busta di sè stesso e faremo bella figura in metà tempo! ;-)


Ecco quello che ho realizzato io per gli auguri ad un neo-laureato, lo vedete prima chiuso e poi parzialmente aperto:





Ecco come si mostra quando è aperto del tutto:





Ed infine i particolari: le tags (dove va scritto il nome del "dottore") e il simpatico timbro acquarellato:





Come si realizza il biglietto? Io ho seguito il video-tutorial sottostante, ma se cercate su Youtube ne troverete molti altri similari.



Ah, quasi dimenticavo: tutti i materiali impiegati mi sono stati forniti, come sempre, da Think Pastel ;-)



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05/04/10

Quei pastrocchi chiamati arte...

Il piacere di raccontarsi, di parlare di sè stessi e delle proprie esperienze, è insito nella natura umana. Le signorine del secolo scorso affidavano i loro pensieri ad un diario segreto e lo arricchivano con ricordi materici come fiori secchi, ciocche di capelli, pizzi e nastri.

I viaggiatori dell'Ottocento, non potendo contare sul supporto fotografico, riempivano tacquini di viaggio di informazioni e schizzi dei luoghi visitati...e, ai tempi nostri, che cos'è in fondo un blog se non un diario in digitale per l'espressione e la condivisione del proprio vissuto quotidiano?
Eppure, ancor oggi, la voglia di fermare sulla carta pensieri ed emozioni non è passata, tutt'altro!

Provate a digitare in un motore di ricerca le parole chiave art journal e vi si aprirà la strada verso un incredibile mondo tutto da scoprire!


I coloratissimi art yournal di Teesha Moore:




Ma che cos'è un art journal? Letteralmente si potrebbe tradurre come "diario artistico" ma non bisogna lasciarsi fuorviare dalle apparenze, in realtà questi lavori ben poco hanno a che fare con l'arte, intesa nella sua concezione classica...


Piacciono a tutti: ai ragazzini come agli adulti, agli studenti come ai professionisti, alle donne come agli uomini.
E altrettanto vari sono i materiali e le tecniche impiegati per realizzarli: dagli acquerelli agli inchiostri, dal collage al cucito, dagli scarabocchi a mano libera allo stamping...anzi, si può affermare che gli art journal per eccellenza sono proprio quelli che mettono insieme, nella stessa pagina, tutti questi mezzi espressivi, ovvero la cosiddetta tecnica mixed media.






Girovagando su Youtube, ne troviamo molti di questi video-tutorials e possiamo assistere alla realizzazione filmata, al work in progress, di queste opere, vediamo così il sovrapporsi di strati su strati (chiamati layers) di costituenti diversi: una passata di gesso acrilico, poi il primo colore di fondo, poi una mascheratura con nastro adesivo, poi un altro colore, poi l'asportazione del nastro adesivo, poi un terzo colore, poi gli schiribizzi a penna o a pastello, subito bagnati con acqua perchè si sfumino, poi l'incollaggio di figure ritagliate dai giornali, poi le scritte a pennarello, poi ancora colore, colore, colore.......insomma degli incredibili guazzabugli dei quali, una volta terminati, non è più possibile risalire alla tecnica con cui sono stati fatti!





Però guardateli questi "pastrocchi", cercateli ed esaminateli con cura.....e per quanti ne potrete trovare scoprirete che non ce n'è uno uguale all'altro...

E in questo sta il loro fascino. ;-)


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