24/07/16

Il quaderno degli esercizi

LETTERING PER LE VACANZE
E' arrivato, finalmente, il periodo più atteso dell'anno! Anche se molti ormai hanno la possibilità di assentarsi dal lavoro per la settimana bianca o per un viaggio occasionale, le ferie, quelle estive, sono le ferie per antonomasia, quelle che si programmano e si organizzano con abbondante anticipo perchè rappresentano un'occasione ineguagliabile di svago e di rilassamento.

Presi nel turbine dei preparativi, non dimentichiamoci però di pianificare, anche per le vacanze, le nostre attività creative perchè non ci mancheranno certo le occasioni per esercitarle, indipendentemente dalla meta prescelta.

Chi partirà per una località di villeggiatura dove avrà a disposizione una casa o un appartamento, potrà certamente dedicarsi ai più ingombranti layouts di scrapbooking e gli torneranno utili i suggerimenti proposti lo scorso anno per preparare la valigia dello scrapbooking:



Chi sarà ospitato da parenti o amici oppure dovrà adattarsi allo spazio ristretto di una camera d'albergo, dovrà ripiegare su progetti dalle dimensioni più contenute. In tal caso potrà portare con sè il trolley per il cardmaking:



Chi invece sarà impegnato in un viaggio itinerante in più tappe, potrà approfittarne per realizzare sul campo un travel journal...e allora gli occorrerà la sacca del travel reporter:



Come, come? State pensando che approfitto dell'estate per riciclare vecchi articoli, come fa la televisione replicando i vecchi programmi? Ricredetevi! Vi ho riproposto le precedenti idee perchè mi sembrano tuttora valide e perchè...mi servono ad introdurre l'argomento odierno: il quaderno per gli esercizi di lettering! ;-)



Del lettering abbiamo già avuto modo di parlare in precedenza: si tratta, se mi passate il termine, di scrittura disegnata, ovvero di un modo di comporre il testo che ne privilegia soprattutto l'aspetto estetico, e che spesso mira ad interpretarne anche visivamente il significato:



A chi, a seguito della pubblicazione di quel precedente articolo, mi aveva contattata per manifestare interesse e chiedere come ovviare alla scarsa predisposizione (o presunta tale!), avevo suggerito di tenere un quaderno per gli esercizi di lettering perchè sono fermamente convinta che il risultato dipenda in buona parte dall'allenamento...del resto anche la scrittura tradizionale migliora con l'applicazione, pensate alla calligrafia che avevate in prima elementare e a quella che avete adesso: l'evoluzione è innegabile! ;-)



Il quaderno degli esercizi di lettering mi è tornato in mente nel programmare il solito post di commiato per fine Luglio, quello in cui nel salutarvi vi lascio qualche idea adatta ad essere sviluppata nel corso delle vacanze...ed infatti eccolo qui: un progetto di lungo respiro e poco impegnativo per quanto riguarda il corredo da portarsi appresso...insomma l'ideale per le vacanze!

Come base vi servirà infatti un semplice quaderno, anche quello che avete sicuramente già in casa, meglio se provvisto di un elastico di chiusura:



L'elastico è molto utile (poi vedremo perchè) e se il vostro quaderno non ne era dotato in partenza vi conviene aggiungerlo.
Le pagine interne potranno essere a righe o a quadretti ma anche lisce (eventualmente vi servirete di un righello):



Vi occorrerà poi il materiale da scrittura vero e proprio: il corredo ideale è costituito da una serie di markers graduati, ovvero con la punta in varie misure:



Ma anche delle semplici penne biro possono servire allo scopo, si possono usare in alternativa ai pennarelli da scrittura oppure come loro coadiuvanti per aggiungere un tocco di colore:



Non dimenticatevi una matita a pulsante (per evitare di doverla temperare), la gomma e un righello (utile soprattutto se avete scelto un quaderno senza rigatura):



Per esercitarsi con il lettering, che punta sull'effetto armonioso d'insieme della scritta, non è molto utile limitarsi a disegnare le singole lettere dell'alfabeto ma è più opportuno comporre intere frasi...E se l'ispirazione manca, basterà ricorrere a detti e motti, citazioni, proverbi, testi di canzoni...



Ci sono molti siti che offrono raccolte di citazioni adatte allo scopo ma, poichè in viaggio non sempre avrete la possibilità di consultarli, vi conviene salvare in un file di testo, man mano che le trovate, le frasi che vi piacciono e, prima di partire, stamparle per allegarle al vostro quaderno degli esercizi:



Io mi porto sempre anche un blocchetto di post-it, per annotare al volo le idee che mi vengono in mente e fissarle alle pagine...grazie alla colla dei post-it infatti non rischio di perderle quando sfoglio il quaderno. ;-)

Per finire, in modo da avere tutto a portata di mano, basterà infilare la limitata attrezzatura appena elencata in una di quelle buste di plastica con il bottone che vi ho già proposto in tante altre occasioni:



Io le trovo molto pratiche ed un ulteriore vantaggio è che sono economiche e facilmente reperibili in tutte le cartolerie. ;-)

Ed ecco finalmente pronto il nostro quaderno di lettering da viaggio:



L'elastico, come vedete, serve a tener chiuso il quaderno, così ci si possono eventualmente infilare i fogli con le frasi stampate piegati in quattro. In più permette anche di ancorare la busta con i materiali da scrittura...non credo che possa esistere un altro set creativo dall'ingombro così limitato: pesa poco e sta comodamente in borsa, non darà problemi nemmeno in aereo! ;-)


Anche se avete in programma ferie movimentate o avventurose, ci saranno sicuramente dei momenti di calma da poter dedicare al quaderno di lettering, che vi servirà a tener attiva l'ispirazione e allenata la mano.
C'è chi sostiene che la creatività non va mai in vacanza...ma ne saremo sicuri solo se ci organizzeremo per portarla con noi! ;-)



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17/07/16

Fustelle tuttofare!

USI ALTERNATIVI DELLE FUSTELLE
Lo sanno già tutti i possessori di una macchina fustellatrice: l'impegno economico per il suo acquisto è niente in confronto all'esborso costante e continuativo che si dovrà sostenere per il suo mantenimento! Che siano di marche diverse o di formati e di tipi differenti, le fustelle hanno una caratteristica in comune: non sono affatto economiche.

D'altra parte la notevole sollecitazione meccanica a cui sono sottoposte per produrre il loro lavoro di taglio, richiede che esse vengano prodotte con materiali di buona qualità...altrimenti si romperebbero dopo poche fustellate!



Rassegnandoci quindi all'inevitabile costo, vediamo piuttosto di capire se è possibile sfruttarle anche per attività che esulino dalla mera operazione di fustellatura...

Una bella idea ce la illustra qui Tammy Tutterow, che utilizza le fustelle metalliche a basso spessore...come se fossero timbri!



Come abbiamo visto nel foto-tutorial, Tammy inchiostra con il tampone il rilievo della fustella e lo applica alla carta per ottenere il contorno del disegno, che ripasserà a china per completare il suo lavoro di lettering.

Ma potremmo provare anche con altri tipi di colore, eventualmente stesi a pennello, e magari usando la fustella dalla parte piatta...Insomma, una volta accettato il suggerimento, via libera alla sperimentazione personale!
Io ho provato con le tempere: il risultato è alquanto rustico...ma devo dire che non mi dispiace! ;-)



Anche la Sizzix, per stare al passo con i tempi, che hanno decretato il successo di tecniche come l'art journal ed il doodling, e -diciamolo pure!- con la concorrenza, sempre più propositiva e variegata, ha pensato di proporre una serie di video volti a dimostrare come l'utilità delle fustelle non si limiti alla loro azione di taglio.
Ecco, ad esempio, come Stephanie Ackerman ricava coloratissimi disegni da un cartoncino fustellato:



Che i resti di carta avanzati dalla fustellatura possano essere sfruttati come stencils è abbastanza intuitivo, peccato che nelle fustelle ad alto spessore, come quelle impiegate da Stephanie, le sagome non siano disposte in un disegno armonioso! Usandole però a guisa di template da ricalco, come si vede nel video, questo limite viene superato. ;-)

E che dire delle fustellate vere e proprie? A parte il loro utilizzo principale, come sagome decorative, c'è anche la possibilità di usarle come maschere:



E se ci piace colorare il contorno delle sagome fustellate con sfumature d'inchiostro o di gessetto, abbiamo un'altra potenzialità da sfruttare...



Immagino infatti che, anche voi come me, quando sfumate il contorno con il blending tool e i Distress Ink Pad siate soliti proteggere il piano di lavoro con un foglio di carta di riciclo o con l'apposito tappetino...se però prenderemo l'abitudine di appoggiare la fustellata su un quaderno tenuto apposta per questo scopo, ci ritroveremo ben presto per le mani un notes per gli appunti assolutamente unico o, eventualmente, un nuovo art journals con lo sfondo delle pagine già decorato: ;-)



E con questo la nostra mania del riciclo sconfina decisamente nel patologico: non è più circoscritta al recupero degli avanzi ma si spinge addirittura al recupero degli scarti!
Conoscete l'espressione che si usa per indicare di essere giunti al limite di qualcosa...si dice siamo arrivati alla frutta. Beh, per noi si potrebbe dire che siamo arrivati alle bucce! :-)



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10/07/16

Da una moda all'altra

DAL PLANNER AL KAKEBO
Forse un tempo eravate convinti di essere persone mediamente organizzate...ma poi sono arrivati i planners a dimostrarvi che si può fare di meglio.
Forse un tempo credevate che per non compromettere il bilancio famigliare bastasse fare in modo che le uscite non superassero le entrate...

Ma adesso arriva il kakebo a dimostrarvi che si può fare di meglio! ;-)
Nell'aspetto assomiglia ad un planner, solo più spartano, senza tutti i fronzoli che ultimamente ci eravamo abituati ad associare al personal organizer:



Anche se in pratica si tratta di un supporto sul quale registrare entrate ed uscite, guai a chiamarlo agenda domestica o libro dei conti, fareste inorridire i suoi promotori che lo definiscono il metodo per imparare a risparmiare.



Che sia davvero efficace non è dato verificare, probabilmente molto dipende dallo spirito con cui lo si approcia (e io -temo- sarei un pessimo soggetto: leggete qui)

Un fatto certo però è che il kakebo, nonostante le più recenti edizioni siano uscite con le pagine a colori, è davvero bruttino e indegno di chi, come noi, si diletta di creare cose belle con la carta.



Se siete convinti della sua utilità, se pensate di riuscire, con pazienza e regolarità, a registrare giornalmente tutti i movimenti della cassa domestica, perchè allora non provare a riprodurre il kakebo in maniera creativa?
In Rete è possibile trovare molto materiale adatto allo scopo, files in formato PDF già pronti da stampare:



Senza contare che quasi tutti i computers hanno in dotazione un software per realizzare fogli di calcolo personalizzati.


Una volta strutturate le pagine non avrete che da rilegarle insieme e provvederle di una copertina, che sarà il vero e proprio elemento decorativo, sul quale più facilmente potrete esprimere la vostra creatività...
Suggerimenti? A me è piaciuto tantissimo questo lavoro di Julie Fei-Fan Balzer:



Inoltre la forma dei bottoni ricorda quella delle monete, tanto per restare in tema di soldi! :-)

Se invece, anche voi come me, siete consapevoli di non avere sufficiente costanza per gestire con assiduità un tal sistema contabile, potete comunque tener presente il kakebo come idea regalo: è originale e poco costoso (anche nella versione editoriale) e può essere la soluzione spiritosa per il dono da fare a quell'amica shopaholic -tutti ne abbiamo una!- che si lamenta spesso di non riuscire a far bastare lo stipendio sino a fine mese... ;-)



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03/07/16

Sarte...da scrivania!

ATTACCARE PIZZI E NASTRI
Nella nostra attività di papercrafters lavoriamo soprattutto con la carta, tuttavia, ben consapevoli del loro potenziale decorativo, non rinunciamo certo all'impiego di altri materiali come nastri, pizzi ed analoghi abbellimenti in stoffa, sebbene talvolta ci si presenti il problema di come farli interagire correttamente col supporto cartaceo, in modo da fissarli tenacemente e senza sorprese.

Ovviamente nulla c'impedisce di cucirli sul foglio, anzi questo sistema , oltre che sicuro in quanto a tenuta nel tempo, è anche gradevole dal punto di vista del risultato:



Nella card qui sopra il nastro è stato fissato con la macchina da cucire, come si vede meglio nel particolare:



Ma poichè non tutti disponiamo di sufficiente pazienza o dimestichezza per usare ago e filo, è indispensabile ricorrere alle...sarte da scrivania, ovvero alle colle che abbiamo sul nostro tavolo di lavoro, scegliendo quelle più idonee ad attaccare stoffa e carta insieme. ;-)

Per i nastri in raso o in fettuccia di cotone, ad esempio, il collante più adatto è senza dubbio il biadesivo sottile, di altezza proporzionale a quella del nastro:



Solo un avvertimento: se dobbiamo incollare un nastro piuttosto lungo, attacchiamo prima il biadesivo sulla carta e successivamente appoggiamoci sopra il nastro, perchè se facessimo il contrario, se incollassimo prima la striscia di biadesivo sul nastro, non riusciremmo più a tenderlo correttamente sulla carta. ;-)

Per i nastri in organza invece, che sono semi-trasparenti, è meglio utilizzare la colla roller:



Avendo infatti una densità di composizione maggiore, il biadesivo potrebbe intravedersi al di sotto del nastro compromettendo il risultato estetico.

Ci sono in commercio anche mini-fiocchi già pronti, come questo:



Per loro l'ideale sono le gocce adesive solide, disponibili in vari formati, così che è possibile scegliere quello più adatto alle misure del fiocco:



I pizzi sono più problematici da incollare a causa della loro tramatura bucherellata: il biadesivo sottile tiene abbastanza ed è la soluzione più rapida da mettere in pratica purchè la striscia di pizzo venga attaccata tra due fogli di carta, come in questo caso:



Se invece dobbiamo incollare il pizzo a vista, teniamo presente che il biadesivo fa capolino tra i fori della trama e, rimanendo sempre appiccicoso, offre occasione di attacco a pelucchi, ritagli, capelli...e anche alle dita se le appoggiamo in quel punto! Inoltre con, il tempo, la stoffa assorbe il sottile strato di collante superficiale del biadesivo e tende quindi a staccarsi...
Quindi come potremmo fare se volessimo realizzare, ad esempio, una card come quella qui sotto?



Io direi che sarebbe meglio una colla umida ma non troppo liquida, in modo da aderire perfettamente alle fibre del pizzo, e che asciugando divenga completamente trasparente così da non compromettere la resa estetica...
A questo punto abbiamo di che scegliere: rispondono infatti a questi requisiti sia le comuni colle viniliche che le colle in gel, come la Glossy Accents:



Tuttavia l'effetto lucido che entrambe questi tipi di colla producono mi sembra poco naturale su un materiale come il pizzo, così in una card di compleanno recentemente regalata ad un'amica (e che, come al solito, non ho avuto il tempo di fotografare!) ho provato ad usare il Multi Medium Matte di Ranger:



Gente, che successone: con questo sistema il pizzo resta attaccato saldamente e senza che si notino antiestetici residui di colla...Peccato non averci pensato prima! Ma, come dice il proverbio, meglio tardi che mai e, volendo restare in tema di luoghi comuni, c'è sempre da imparare! ;-)



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