26/02/12

Pagine...di plastica!

Ma sì, per una volta dimentichiamoci la carta e realizziamo un album con un materiale per noi inconsueto, la plastica...il tutto all'insegna del riciclo.

La creazione di un album o di un mini album, da decorare e utilizzare nei più svariati modi, è un'attività nella quale qualsiasi papercrafter si trova prima o poi a mettersi alla prova.
Di solito però il materiale impiegato è la carta o un suo derivato...Che ne direste invece di provare a realizzare un album riutilizzando gli shoppers di plastica con cui di solito facciamo la spesa? E' una soluzione economica, ecologica, originale e anche carina! Ci servono solo, oltre ai sacchetti di plastica, un ferro da stiro e dei colori acrilici, state a vedere:





Facile, vero?
E guardate come l'autrice del video ha impiegato queste pagine plasticose per realizzare un mini album:





Naturalmente sono possibili altre interpretazioni e combinando insieme shoppers di colori diversi e tinte acriliche differenti immaginate quante varietà di pagine si possono ottenere!
Che ne dite, ci proviamo anche noi? ;-)




Leggi tutto...

19/02/12

I markers a base d'alcool

Hanno rivoluzionato il modo d'intendere la colorazione non pittorica e stanno prendendo il sopravvento su tutti gli altri metodi più tradizionali...direi che è giunto il momento di tenerli in considerazione!

Per una crafter di antica data come la sottoscritta, che ha avuto occasione di cimentarsi con le più svariate tecniche, è sempre stimolante testare un prodotto nuovo, valutarne le caratteristiche per capire se sono positive e se e come possono essere impiegate per agevolare il lavoro o completarlo al meglio.
E' anche vero però che la lunga esperienza sul campo porta ad essere talvolta eccessivamente critici e sicuramente alquanto disincantati di fronte all'offerta quasi quotidiana di nuovi miracolosi prodotti. Quando, qualche anno fa, mi è capitato di sentir parlare dei markers alcohol based devo infatti ammettere che sono rimasta alquanto scettica sulle loro possibilità di diffusione e d'impiego, erano molto costosi e...-in fondo sono solo pennarelli- mi dicevo.





Poi però, girando in Rete e osservando i lavori di altre crafters, leggendo i commenti che ne esaltavano le qualità, visionando qualche tutorials, mi sono a poco a poco ricreduta...forse non erano dei semplici pennarelli...Tuttavia non ero abbastanza convinta da optare per l'acquisto, trattenuta ancora dal loro notevole costo e dalla difficoltà di reperimento (erano venduti solo su Internet e in valuta estera, che è quasi sempre uno svantaggio per la nostra moneta!).
Ero intrigata comunque e mi dicevo che prima o poi avrei dovuto procurarmeli...non dico che non ci dormivo la notte con questo pensiero ;-) ma tutte le volte che mi capitava di trovarmi nell'indecisione su come colorare un determinato progetto, mi veniva spontaneo chiedermi come sarebbe stato il risultato se avessi usato i markers ad alcool...
Quindi, adesso che finalmente sono sbarcati in Italia gli Spectrum Noir di Crafter's Companion come potevo non provarli?! ;-) E posso ora raccontarvi le conclusioni che ho tratto dalla loro sperimentazione...


Innanzitutto devo riconoscere che la loro resa cromatica è notevole: le tinte sono vivide e corpose ma al tempo stesso semitrasparenti così che l'effetto è molto simile all'acquerello, rispetto al quale però il vantaggio è quello di una colorazione uniforme e senza macchie. Osservate l'immagine sottostante, dove gli Spectrum Noir sono stati messi a confronto con matite acquerellabili, pennarelli comuni ed acquerelli (click qui per ingrandire):





Questi markers si usano come se fossero normali pennarelli così che non è richiesta un'abilità particolare per adoperarli, potrebbe servirsene anche un bambino senza problemi (nemmeno per la salute perchè sono completamente atossici). Rappresentano insomma una specie di rivincita per tutti i papercrafters che, sentendosi negati per la pittura o il disegno, hanno preferito in passato limitare o addirittura negare ai loro progetti il sostegno pittorico.
Ciò però non v'induca a credere che abbiano potenzialità espressive ridotte...anzi, è vero il contrario: sono disponibili in una grande varietà di tonalità in gradazione e per di più i colori possono essere sovrapposti l'uno all'altro per ottenere una tinta diversa.
Addirittura se si ha l'accortezza di stendere il colore quando il precedente è ancora "fresco" si possono ottenere anche effetti di sfumatura, cosa impensabile con qualsiasi altro mezzo che non sia il pennello!





Dal punto di vista strutturale sono costituiti da un corpo a sezione quadrangolare, che ne facilita l'impugnatura e la presa, dotato di punte diverse alle estremità: da una parte una punta a scalpello, per la colorazione delle superfici estese, e dall'altra una punta tonda e sottile per la finitura dei dettagli.





Per finire non possiamo non fare qualche considerazione sul costo. gli Spectrum Noir sono venduti in confezioni da sei markers al costo di € 8,90...meno di 1,50 € al pezzo contro i quasi 4 € dei pennarelli Letraset e Copic, le marche che andavano per la maggiore prima dell'avvento degli Spectrum Noir. Tenendo presente che per avere una buona scelta di tonalità occorre acquistare almeno 24-30 markers, la differenza di prezzo si fa sentire.
Qualcuno potrebbe obiettarmi che la qualità delle penne carrozzate Copic o Letraset è migliore....beh, che dire? Non le ho mai provate quindi non posso esprimere un giudizio, tuttavia ho avuto modo di constatare che la qualità degli Spectrum Noir è notevole e tanto mi basta, e credo converrete con me che per un impiego amatoriale è fondamentale contenere gli sprechi e rivolgersi ai prodotti con il miglior rapporto qualità-prezzo. ;-)


E a questo proposito c'è un'altra riflessione da fare: girando in Rete potrete verificare che è sempre consigliata la costosissima carta da acquerello per l'impiego dei markers alcohol based perchè il loro inchiostro tende ad impregnare considerevolmente il supporto cartaceo...Ebbene vi confesso che io ho utilizzato con gli Spectrum Noir il comune cartocino da disegno (50 centesimi il foglio 50x70) e non ho avuto problemi.


In conclusione, non so se si è capito, ma sono rimasta entusiasta da questi markers di Crafter's Companion... ;-) però devo riconoscere che un grosso difetto ce l'hanno: se ci si prende gusto finiscono col dare dipendenza! Non sarà perchè sono a base alcoolica?! :-))



Leggi tutto...

13/02/12

Carte in ordine

C'è un vecchio luogo comune che associa la figura dell'artista a quella di una persona disordinata e confusionaria che riesce a tarre la miglior ispirazione in un ambiente caotico e disorganizzato...Ammettiamolo: qualche volta ci sarà sicuramente capitato di crogiolarci in questa immagine per giustificare il disordine che imperversava sul nostro piano di lavoro! ;-)

Non escludo che effettivamente fra di noi si celino dei veri artisti però credo che, per la maggior parte, possiamo considerarci persone normali ma dotate di buone dosi di fantasia e di manualità, che ci hanno spinto ad intraprendere un hobby creativo. E allora mettiamo a frutto la nostra inventiva anche per trovare delle soluzioni al perenne problema di come organizzare in modo funzionale tutti i materiali che, nel corso del tempo, abbiamo via via accumulato, così da rendere facile il loro reperimento e non doverci trovare nell'impossibilità di portare a termine un progetto perchè non ci ricordiamo dove abbiamo messo quella tal cosa...non negate: sarà sicuramente successo anche a voi! ;-)


Prendiamo ad esempio le carte, materiale d'elezione nella nostra attività di papercrafters e che finiamo per accatastare in grandi quantitativi (è assodato: se ne acquista sempre di più di quanta se ne usa!).
Tenerle in ordine, divise per tipo o per colore, ci faciliterà il lavoro, sia in termini di tempo che di concentrazione, perchè ci eviterà di farle passare tutte ad una ad una, alla ricerca di quella giusta per un determinato progetto.
Stabilito dunque che la riorganizzazione delle nostre risorse cartacee è indispensabile sorge il quesito di come realizzarla...


Girovagando su Internet vi sarà certamente accaduto d'imbattervi nelle immagini di qualche craft-room ostentata con fierezza dalla proprietaria: anche se l'arredamento può avere stili diversi queste stanze sono accomunate dalle grandi dimensioni e dalla preponderante presenza di scaffali e scaffali dove le carte sono esposte in ripiani a vista degni del miglior negozio di carteria:





Confessiamolo: ci prende istintivamente un moto d'invidia nell'osservare tanta opulenza perchè non è da tutti potersi permettere di sottrarre alla propria abitazione un locale così grande da dedicare agli hobbies e, anche avendone l'opportunità, sarebbe problematico riuscire a trovare l'arredamento adeguato in un mobilificio italiano!
Se però la disposizione delle carte in queste craft-rooms ci piace proprio, Internet ci viene in aiuto facendoci trovare i siti di vendita online delle aziende straniere specializzate nella realizzazione di contenitori di dimensioni limitate che potremo far entrare in qualsiasi ambiente domestico:





Ad essere sincera la sistemazione a vista delle carte in scaffali e carrelli non mi soddisfa molto perchè se è pur vero che è gradevole da guardare e che permette di trovare a colpo d'occhio ciò che ci serve è anche vero che occupa più spazio del necessario e non ripara le carte dalla polvere.
Al problema della polvere deve averci pensato anche chi ha realizzato questo contenitore:





Se avete un famigliare che si dedica alla falegnameria potreste fargli copiare il modello...semprechè abbiate abbastanza posto per esporlo sulla vostra scrivania! ;-)


Un altro tipo di risorsa per lo stoccaggio della carta sono i contenitori simili ai portariviste:





Anche in questo caso le carte non sono riparate e in più, se non sono pressate strettamente le une alle altre, tendono ad incurvarsi (osservate dove indicato dalla freccia).


Tutto sommato credo sia più praticabile la soluzione dei contenitori a soffietto, che occupano poco spazio ed essendo richiudibili, riparano le nostre carte dallo sgualcimento e dalla polvere:





Abbiate l'accortezza, se optate per questa soluzione, di scegliere contenitori non troppo grandi perchè, se è pur vero che sono più capienti, diventano anche molto pesanti una volta riempiti!
Io ne sto usando due, uno per le carte fantasia e l'altro per quelle in tinta unita...e sto ponderando l'acquisto di un terzo per tener separati i cartoncini, che sono più spessi e quindi più ingombranti.


Da notare che esistono anche degli articoli di stoccaggio che rappresentano una via di mezzo tra il ripiano a vista e il contenitore chiuso:





Teoricamente dovrebbero risolvere sia il problema dell'eccessivo ingombro di un vero e proprio scaffale, sia il problema della polvere...però a me non sembrano soluzioni molto pratiche: i contenitori singoli li possiamo piazzare dove più ci fa comodo mentre con questi siamo legati al carrello, inoltre nelle valigette di plastica o nei cassetti le carte restano impilate le une sopra le altre quindi per scegliere il foglio che ci serve dovremmo comunque farli passare tutti ad uno ad uno...sperando che la carta che cerchiamo non sia proprio l'ultima del gruppo! :-)


E per finire vogliamo parlare dei ritagli? Anche di essi una crafter oculata dovrebbe averne conservati un bel po'...Per loro è facile trovare una soluzione, anche riciclando articoli che non sono nati per il papercrafting, ad esempio si potrà utilizzare una di quelle cartellette a scomparti che di solito si usano per archiviare le bollette delle utenze domestiche:





Ce ne sono di varie misure, l'ideale è averne almeno due, una per i ritagli abbastanza grandi e l'altra per quelli più piccoli, perchè se si mettessero tutti insieme i più piccoli sarebbero difficili da vedere e da ripescare...e sarebbe un vero spreco, infatti si ottengono spesso gradevoli risultati realizzando layouts semplicemente accostando dei ritagli di carta!
Che dite, vi ho convinto dell'utilità di riorganizzare le vostre scorte di carta? ;-))



Leggi tutto...

05/02/12

Cuori a volontà!

Per celebrare l'imminente ricorrenza di San Valentino è consuetudine utilizzare nei propri progetti il consolidato simbolo del cuore, cerchiamo allora di adeguarci...ma con un pizzico di originalità!

Eh sì perchè realizzare un lavoro per la festa degli innamorati comporta generalmente il doversi conformare a dei modelli imposti dall'abitudine...o dalla pubblicità! Se dovessimo creare qualcosa di diverso, qualcosa che si allontani dagli schemi abituali, rischieremmo di non essere capiti o, peggio ancora, di essere fraintesi!


E dunque se la tradizione vuole il cuore, che cuore sia, però per quest'anno lasciamo perdere sagome fustellate, timbri, stickers o altri simili abbellimenti e proviamo a cimentarci nell'origami per realizzare inconsueti cuori tridimensionali, come quelli che vi propongo oggi.


Nel primo video-tutorial vediamo come ottenere piccoli cuoricini con la piegatura di una striscia di carta:





Di questo tutorial potrete trovare in Rete varie versioni, quasi tutte hanno come autrici delle ragazzine, vuoi perchè probabilmente hanno una maggior tendenza al romanticismo di noi adulti, :-) vuoi perchè effettivamente questi cuoricini sono estremamente semplici e poco impegnativi da realizzare, anche per mani inesperte.


Il secondo video ci illustra invece le tappe di esecuzione di un cuore dalla forma più tradizionale ma sempre con effetto 3D:





Nel terzo video infine troviamo le spiegazioni per la costruzione di un modello un po' più complicato che è in pratica l'evoluzione del cuore precedente:





Trovo molto carina un'idea di utilizzo che ci suggerisce l'autrice del primo video, quella di riempire con i cuoricini tridimensionali un vasetto di vetro, del tipo di quelli usati per la marmellata: rappresenta un "dolce" pensiero per la festa di San Valentino ma potrà tornarci utile in tutte le occasioni in cui vorremo esprimere affetto ad una persona cara.
Se invece è una card che desideriamo realizzare, sono sicuramente più indicati gli altri due modelli di cuore...le istruzioni ora non ci mancano, sta a noi metterle a frutto! ;-)



Leggi tutto...