30/09/12

Washi tape casalinghi

Sapete già cosa sono i washi tape? No?! Allora è bene che vi aggiornate perchè sono la moda del momento e nessun papercrafter può esimersi dal conoscerli e dal provare ad usarli!

Tutti sicuramente conosciamo il nastro adesivo da mascheratura, quello che gli imbianchini usano per proteggere gli stipiti delle porte e delle finestre quando ci dipingono la casa: è un nastro adesivo removibile, disponibile in varie misure e costituito da un materiale molto simile alla carta:



I washi tape sono la versione fashion del nastro da mascheratura: sono infatti nastri adesivi removibili fatti di carta robusta e translucida variamente decorata:



Come tutti i prodotti novità non sono ancora molto diffusi nei negozi locali e spesso per acquistarli occorre cercarli su Internet...ma chi ha detto che bisogna per forza acquistarli?! Il video che vi segnalo oggi c'insegna infatti a fabbricarceli da soli, utilizzando il comune nastro da mascheratura:



Facile, vero? E anche divertente! :-)
Ho provato anch'io a realizzarli usando sia il nastro da mascheratura che il cerotto bianco in dispenser (quello consigliato per le pelli delicate, avete presente?) l'effetto finale è molto simile quindi è meglio usare il comune adesivo da mascheratura che è più economico.

Per la colorazione ho constatato che la superficie del nastro si comporta proprio come la carta e prende bene qualsiasi tipo di colorante purchè non sia troppo liquido: acquerelli, inchiostri in tampone, acrilici, Spectrum Noir, tempere...insomma possiamo sbizzarrirci per lo sfondo, utilizzando magari avanzi di colore che abbiamo preparato per altri scopi, se infatti alla fine del lavoro, invece di pulire la tavolozza e buttarli via, li spennelliamo su qualche pezzo di nastro per mascheratura potranno tornarci utili in seguito!



E per la decorazione? Anche qui si può spaziare dalle timbrate con tamponi sia a pigmento che idrosolubili, alla scrittura manuale e al doodling, passando attraverso un'infinità di media: pennarelli, markers ad alcool, penne biro...ma perchè continuare? Non vorrei guastarvi il piacere di scoprire da soli quante possibilità espressive vi offrono queste strisce di carta adesiva!
Suvvia, ammettetelo: è venuta anche a voi la voglia di provare...quindi datevi da fare e se trovate qualche altro mezzo per la decorazione dei vostri washi tape non mancate di segnalarmelo! ;-)



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23/09/12

Effetto griglia

Una tecnica semplice da mettere in pratica ma molto efficace per ravvivare e rendere più interessante il pannello centrale di una card dall'aspetto altrimenti un po' banale.

Sarà capitato anche a voi di realizzare una card tecnicamente ineccepibile ma che non soddisfa appieno quando la si guarda a lavoro finito, si sente istintivamente che le manca qualcosa ma non si sa come fare per completarla al meglio.
Spesso si cerca di rimediare aggiungendo altri abbellimenti che ottengono la sola conseguenza di peggiorare la situazione perchè appesantiscono il progetto senza vivacizzarlo!
Vi siete già trovati in una simile situazione? Allora questo effetto griglia vi potrà aiutare ad uscire dall'impasse:



Niente di complicato, come avete visto, e nemmeno di oneroso come sarebbe invece l'aggiunta di altre decorazioni. Però questo semplice sbalzo reticolato riesce a movimentare la card e a darle quel qualcosa in più che le mancava.

Nel video viene utilizzata la Scor-Pal per la creazione dello sbalzo ma io ho provato a riprodurlo con la Top Score Multiboard e viene altrettanto bene, senza contare che con un po' di pazienza si può ottenere lo stesso risultato anche servendosi di un righello e di un tappetino morbido sul quale appoggiare la card. ;-)
Una tecnica da tenere sicuramente presente per tutti gli appassionati di cardmaking!



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16/09/12

La pulizia dei timbri

Anche se è un'attività molto poco creativa e forse anche noiosa, una corretta pulizia dei timbri è tuttavia indispensabile per mantenere nel tempo la loro integrità ed efficienza.

Nei negozi specializzati troverete molti prodotti studiati appositamente per la pulizia dei timbri, tutti altrettanto efficaci, la cosa importante è di usarli nel modo corretto perchè i timbri non sono tutti uguali, così come non sono tutti uguali i tamponi d'inchiostro con cui li utilizziamo e, di conseguenza, li sporchiamo.

Una prima sommaria pulizia, da attuare ad esempio tra una stampata e l'altra per evitare che l'inchiostro si asciughi sul timbro, può essere fatta con le comuni salviettine umidificate che, essendo a base alcoolica, detergono grossolanamente il timbro, indipendentemente dal materiale di cui è costituito e dal tipo di tampone usato.



Le salviettine umidificate possono essere una soluzione pratica da adottare quando si è di fretta o se si sta lavorando in trasferta ma per una pulizia accurata è necessario ricorrere ad un prodotto adeguato.
In commercio esistono vari tipi di pulitori per timbri e la scelta va fatta in funzione dell'inchiostro impiegato.

Gli inchiostri idrosolubili come i Distress, è intuitivo, si sciolgono in acqua, quindi basterebbe ripulire il timbro con una spugnetta intrisa d'acqua o, se si tratta di un timbro in acrilico o in gomma unmounted (cioè senza impugnatura in legno) si potrebbe addirittura lavarlo sotto l'acqua corrente, eventualmente con l'aggiunta di sapone da bucato.

Per i timbri sporchi d'inchiostro a pigmento come i Pigment Ink Dovecraft o da inchiostro a base di solventi come gli StazOn, è invece indispensabile utilizzare un prodotto specifico in grado di scioglierne i residui perchè, soprattutto nel caso dei tamponi a solvente, se non si esegue un'adeguata e tempestiva pulizia, la colorazione potrebbe diventare permanente!

Quale che sia la loro composizione chimica, i pulitori per timbri attualmente più diffusi sono i detergenti liquidi, che potrete trovare in confezione spray, da spuzzare sul timbro, oppure in flacone dotato di erogatore a spugnetta:



Gli spray sono apparentemente più comodi ma comportano sempre un certo spreco del prodotto, che viene nebulizzato anche fuori dal timbro, mentre i flaconi con la spugnetta permettono di dosarlo solo sulla superficie del timbro, insistendo nei punti dove vi sono maggiori residui d'inchiostro.
In entrambi i casi, dopo aver erogato il detergente, occorre tamponare il timbro con un panno carta per assorbire il liquido sporco d'inchiostro.

Nel caso che si debbano ripulire timbri ricchi di dettagli, nei quali l'inchiostro tende ad accumularsi, oppure timbri usati molto tempo prima, sui quali l'inchiostro si è tenacemente depositato, si rende necessaria un'azione più vigorosa per una pulitura completa. So che alcune stampers suggeriscono di utilizzare uno spazzolino da denti per coadiuvare l'azione del detergente ma personalmente credo che, per quanto possano essere morbide le setole dello spazzolino, esse sono pensate per agire su una superficie dura e resistente com quella dei denti, non su un materiale morbido e delicato (soprattutto per i clear stamps) com'è quello di cui sono fatti i timbri!

Piuttosto, ove esista la necessità di una pulizia più energica vi suggerirei di utilizzare, adeguatamente ripulito, lo spazzolino di un vecchio tubetto di mascara: dopo aver distribuito il liquido pulitore sul timbro, potrete strofinare delicatamente con questo scovolino improvvisato, insistendo nei punti dove l'inchiostro si è maggiormente addensato ed eventualmente ripetendo l'operazione in più riprese...vi assicuro che il risultato è garantito ed il timbro non si rovina!



C'è da dire comunque che le aziende del crafting non se ne sono state con le mani in mano e ci propongono degli articoli ausiliari che dovrebbero facilitare l'opera dei pulitori liquidi:



In pratica gli Scrubber Pads sono costituiti da due tappetini: uno ad alto spessore sul quale va prima spruzzato il pulitore liquido e poi strofinato il timbro, ed un altro tappetino più sottile sul quale va fatto scorrere il timbro per l'asciugatura e l'eliminazione dei residui del pulitore...francamente non posso esprimere un giudizio affidabile in merito perchè non ho mai sperimentato questo attrezzo, tuttavia sono abbastanza convinta che lo stesso risultato si potrebbe ottenere sfregando il timbro su dei pezzi di moquette...insomma anche in questo caso penso che potremmo adottare la soluzione del riciclo ;-)

Infine, per completezza, è bene sapere che accanto a questi pulitori per timbri nati appositamente per l'hobby dello stamping e che troverete facilmente in tutti i negozi e nei siti di vendita online specializzati, ne esistono altri che sono per lo più sconosciuti nel mondo del papercrafting e che devono essere andati a cercare nei distributori per articoli da ufficio o nelle cartolerie meglio fornite: è stato per un caso fortuito infatti che qualche anno fa ho scoperto la pasta nettatimbri, il prodotto che, a mio giudizio, è il migliore in assoluto per la pulizia dei timbri in gomma:



Si tratta di un articolo che è in commercio da moltissimi anni (il che la dice lunga sulla sua efficacia!) ed è noto praticamente solo negli uffici, dove viene utilizzato per ripulire i timbri alfanumerici -solo testo e numeri scritti fitti fitti- sporchi di quel classico inchiostro di bassa qualità, colloso e con tendenza a fare grumi...se funziona su questo sporco difficile (come dicono nella pubblicità dei detersivi) chissà cosa può fare sui miei timbri, mi sono detta, e la voglia di sperimentazione è stata premiata! ;-)

La pasta nettatimbri si presenta come un panetto morbido -sembra Pongo azzurro!- sul quale va premuto il timbro per ripulirlo. Se il timbro è molto grande o se è sporco in modo disomogeneo, la pasta nettatimbri va utilizzata come se fosse una gomma modellabile: se ne prende una piccola porzione fra le dita, se ne fa una pallina e si fa rotolare quest'ultima sulla superficie del timbro premendo leggermente ed insistendo sulle zone più critiche...praticamente tutta la sporcizia resta attaccata alla pallina di pasta ed il timbro si pulisce perfettamente!
Ma il bello è che la pallina di pasta non perde il suo potere e quindi non va buttata, la si rimette nella sua vaschetta, sporca ma ancora efficiente, per essere riutilizzata in futuro...guardate un po' com'è ridotta la mia pasta nettatimbri dopo quasi cinque anni d'uso:



Non è certo bella a vedersi ma funziona ancora egregiamente e sembra in condizioni di poterlo fare per molto tempo a venire...l'unica accortezza è, nelle giornate molto calde, quella di tenerla in frigorifero perchè altrimenti si rammollisce troppo.
Resta un mistero la ragione per la quale nessuna delle aziende che popolano il settore hobbistico si sia decisa ad aggiungere a catalogo questo tipo di pulitore per timbri...ma forse, se ci riflettiamo, la spiegazione è molto banale: quale società avrebbe interesse a proporre un prodotto che sarebbe venduto in quantità limitata perchè non si consuma mai?! :-))



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09/09/12

Mini album pop-up

Un piccolo album portafotografie ottenuto piegando tre fogli di carta da scrapbooking: un modo facile ed economico di avvicinarsi ad un hobby che sta diventando molto di moda.

A giudicare dalle e-mail che ricevo al proposito, un buon numero di utenti di questa guida sono attratti dal mondo dello scrapbooking, forse perchè se ne sente parlare ormai così spesso che la voglia di provarci nasce spontanea.
La principale ragione che tuttavia frena le sperimentazioni in tal senso è la preoccupazione d'imbarcarsi in un'impresa costosa senza certezza del risultato: i classici album per scrapbooking nel formato 30x30 cm. sono infatti solitamente dotati di almeno 10 pagine-contenitore (i cosiddetti page protectors) il che significa che possono ospitare ben 20 progetti diversi...così l'obiezione più gettonata è se dopo la prima pagina scopro che questo lavoro non mi piace che me ne faccio degli altri 19 posti?!

Il progettino che vi propongo oggi fa proprio al caso vostro perchè vi permetterà di scoprire quanto feeling avete con l'ambientazione e l'abbellimento delle fotografie senza dover acquistare un album tradizionale: vi basteranno infatti solo alcuni fogli di carta da scrapbooking per realizzare questo piccolo portafoto:



Chi invece lo scrapbooking lo pratica già, avrà sicuramente intuito la possibilità di utilizzare per questo progetto i fogli di carta bianca che sono venduti insieme ai page protectors, quei fogli che dovrebbero far da base al layout ma che di solito nessuno usa preferendo l'impiego di carte fantasia...che ne dite non è un buon modo di farli tornare utili?
Per di più questo albumino potrebbe diventare un gradevole pensiero personalizzato da regalare a parenti ed amici perchè, oltre ad essere poco dispendioso, si presta a raccogliere un numero limitato di foto (Una gita? Un compleanno? Una festa di laurea?) e si realizza facilmente e velocemente...che si può chiedere di più ad un progetto di scrapbooking?! ;-)



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02/09/12

Una colla, mille usi...

...beh, forse proprio mille no, ma è certo che le possibilità d'impiego della colla Glossy Accents sono molteplici e vanno ben oltre i classici utilizzi nell'incollaggio!

Avevo già avuto modo di accennare, in qualche precedente articolo, alla versatilità di questo adesivo liquido, che fa parte della linea Inkssentials di Ranger, e mi ero ripromessa -e vi avevo promesso!- di tornare sull'argomento ritenendolo sicuramente idoneo ad una trattazione più approfondita.

Delle qualità intrinseche del Glossy Accents come colla ne abbiamo già parlato: si presenta come un gel dall'aspetto lattiginoso che diventa completamente trasparente e lucido dopo l'asciugatura, come si può notare nell'immagine sottostante:



La colla è confezionata in un flacone dotato di beccuccio erogatore, molto comodo perchè permette di dosare parsimoniosamente il prodotto, che è disponibile in due formati, da 0,5 e 2 once (rispettivamente circa 15 e 60 grammi): il flacone più grande è indubbiamente più conveniente mentre quello piccolo è più maneggevole, quindi la scelta dipenderà dall'uso più o meno intensivo che si presume di farne



Per quanto riguarda le modalità d'impiego nell'incollaggio non c'è molto da dire: il Glossy Accents si applica tra le due superfici da incollare e si lascia asciugare da poche decine di minuti a qualche ora, a seconda della quantità di colla utilizzata, così come si farebbe con tutte le altre colle liquide. Rispetto a queste ultime però il Glossy Accents presenta un grosso vantaggio: la sua consistenza è piuttosto densa e ciò gli consente di adattarsi senza scorrere via tra i due pezzi da incollare, colmandone eventuali dislivelli.
Se a ciò si aggiunge che, una volta asciutto, ha un potere adesivo elevato, s'intuisce come sia il prodotto più adatto per fissare sulla carta (ma anche su feltro, stoffa, legno, ecc.) decorazioni ingombranti, pesanti o dalla superficie scabrosa: bottoni, ciondoli, coccarde, catenine, pietruzze colorate e tanti altri oggetti di recupero.

Ma a parte la sua utilità come collante, che dovremmo dare per scontata, il Glossy Accents ha anche, come dicevo in premessa, molte altre applicazioni che non sono così strettamente legate alle sue proprietà adesive.
Può essere ad esempio impiegato come lucidante su carte da scrapbooking e chipboards, per evidenziarne i particolari, ecco qui sotto un paio di esempi: guardate com'è carina l'idea di lucidare i vasetti dei fiori sulla card per farli sembrare di vetro!



Ma anche l'effetto lucido e tridimensionale su questa chipboard non è male:



Oppure ci si può avvalere della trasparenza cristallina del Glossy Accents allo scopo di mascherare alcune aree del progetto per salvaguardarle dalla colorazione:



Un'altra possibilità d'utilizzo ve l'avevo già segnalata in un precedente articolo, dove mi era sembrata gradevole l'idea di personalizzare degli anonimi bottoni trasparenti:



E che ne dite di crearsi da soli delle piccole gemme colorate per decorare i nostri lavori? Ecco come fare:



La possibilità di realizzare con il Glossy Accents uno spessore trasparente simile al vetro può essere sfruttata per trasformare in abbellimenti dei semplici tappi di bottiglia:



Se poi non siete convinti del potere adesivo del prodotto, date un'occhiata a questo progetto dove vengono creati dei deliziosi spilloni decorativi grazie alla sua capacità di legare tenacemente tra loro persino oggetti "difficili" come le perle:



Credo che con un po' di tempo a disposizione si possano trovare in Rete altre piacevoli idee di utilizzo del Glossy Accents, quindi non è un prodotto destinato a restare inattivo a lungo...ma se ciò dovesse accadere? Se ce lo dimenticassimo inutilizzato in un cassetto, come potremmo evitare che la colla si solidifichi nel beccuccio erogatore occludendolo?
Ci viene in aiuto nientemeno che Tim Holtz, il guru della Ranger, che ci sconsiglia caldamente precauzioni empiriche come il tenere il flacone a testa in giù o, peggio, l'utilizzare uno spillo per ristabilire la pervietà del beccuccio e ci suggerisce un accorgimento semplice ma efficace: quando si finisce di usare la colla e prima di riporla occorre battere il flacone sul piano di lavoro -bastano un paio di colpi secchi- in modo che il liquido rimasto nel beccuccio ricada all'interno e disostruisca il passaggio...ci ho provato e vi assicuro che funziona davvero, mitico Tim! ;-)



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